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L’Aquila, parola al ds Perotti: “Campobasso favorito, ma daremo il massimo fino alla fine. Fantastica per me la promozione con la Samb di Fedeli”

L’AQUILA – Aveva iniziato come coordinatore del settore giovanile. Ma poi è stato promosso a direttore sportivo. Un bel salto per Simone Perotti. Che ha sposato appieno il progetto L’Aquila calcio. Per quella che attualmente è una società modello. Del resto lui viene da un percorso che gli ha permesso di accumulare un buon bagaglio di esperienza. Dal 2003 al 2014 è stato agente Fifa. Poi un’esperienza importante a livello dirigenziale all’interno della Sambenedettese. Prima come consulente di mercato, poi con ruoli inerenti il settore giovanile. Gli ultimi anni lo hanno visto all’interno di altre società come Foligno, Rieti e Giulianova. E adesso L’Aquila. Dove insieme agli altri dirigenti sta portando avanti una politica innovativa di azionariato popolare. Una linea che ha conosciuto di recente una sua evoluzione attraverso il crowdfunding. Come spesso avviene nel calcio, la struttura societaria sta rispecchiando i risultati sul campo. Infatti oggi L’Aquila è a quattro punti dal Campobasso capolista. Gli uomini di Cappellacci sono reduci da quattro successi consecutivi. Dunque i rossoblù ci crederanno fino alla fine. Anzi, a giudicare dagli obiettivi questa è una società che guarda ancora più avanti. Partendo dalle strutture, con il progetto di ampliamento dello stadio Gran Sasso. Il futuro è ancora tutto da scrivere.

Dopo quattro vittorie consecutive siete a quattro punti in classifica dal Campobasso, quanto ci crede in questa rincorsa?

“Io credo che bisogna essere realisti e concreti. Il Campobasso è nettamente favorito. Puó perdere solo lui questo campionato. La nostra squadra deve dare il massimo fino alla fine senza nessun rammarico. Bisogna essere concreti. Il Campobasso è una squadra forte, dipende molto da loro”.

Si preannuncia un finale di stagione che può regalare ancora emozioni. Lei cosa si aspetta da questa squadra?

“L’obiettivo è finire bene. Sia se si arriva primi, sia se si dovesse arrivare secondi. In questo caso, se si dovessero fare i playoff si deve arrivare al massimo risultato possibile”.

Arrivati a questo punto della stagione lei si ritiene soddisfatto di quanto fatto dalla sua squadra, oppure era lecito attendersi di più?

“Personalmente sono molto soddisfatto. È stato fatto quasi il massimo. E il massimo sarebbe essere primi. È stato fatto sicuramente un grande lavoro. Puó restare un po’ di rammarico se questo campionato lo dovesse vincere il Campobasso. Ma L’Aquila sta facendo una grandissima stagione”.

Quando è stato promosso direttore sportivo, cosa ha pensato?

“Indubbiamente per me è stata una bella emozione. Una bella soddisfazione accompagnata da un senso di grande responsabilità. Mi hanno chiamato il 12 dicembre. Il mercato era iniziato da 12 giorni. Abbiamo cercato di accontentare il mister, sia per gli acquisti che per le cessioni. Già nel 2015-2016 avevo fatto il consulente di mercato nella Sambenedettese di Franco Fedeli. Poi quell’anno vincemmo il campionato con Ottavio Palladini. All’epoca non avevo ancora l’abilitazione da direttore. Poi ho iniziato a fare corsi come direttore sportivo e collaboratore della gestione sportiva. E successivamente ho lavorato in altre società”.

Che società è quella dell’Aquila calcio?

“È una società importante dove la cabina di regia è guidata dai tifosi. Con la partecipazione di tutto il territorio si riesce a garantire il capitale alla società. È un progetto in crescita. Il crowdfunding consentirà di reperire fondi. Poi c’è anche la ristrutturazione dello stadio con finalità commerciali. Questo permetterà alla società di crescere con l’obiettivo di arrivare in B l’anno del centenario. Un modello basato sulla serietà e sulle competenze. Ma tutto deve essere fatto un passo alla volta. Non dimentichiamoci che questa è una società che ha saputo ripartire dalla Prima categoria”.

Quella di Cappellacci è una squadra che ha conosciuto una crescita importante…

“Sono d’accordo. Una crescita fatta sul lavoro, che è soprattutto crescita di squadra. È il concetto di squadra che il mister ha saputo plasmare e fatto crescere. Da fine novembre è stata una crescita veloce. È stato adottato il modulo 3-4-3, che ha dato maggiori garanzie”.

Cosa ha saputo dare Roberto Cappellacci a questa squadra?

“Il valore aggiunto è stato quello di un’idea di gioco palla a terra. Con idee ben chiare. Gioco basato su possesso e rapidità. Poi la stabilità difensiva. Questa è una squadra che subisce pochi gol. Prima non prenderle, si dice. Con una grande dose di cinismo. Oltre ad una gestione positiva del gruppo dove tutti sono importanti”.

C’è un giocatore che in questa ultima parte di stagione sta facendo la differenza. Parlo di Ezequiel Banegas…

“Banegas è un giocatore che non scopro certo io. È un giocatore importantissimo. Lui ha sempre fatto tanti gol in stagione. Lo ricordo al Francavilla, poi al Notaresco. L’anno scorso era a Cava de’ Tirreni ed ha segnato meno a causa degli infortuni. All’Aquila ha trovato la sua dimensione per arrivare ad un bottino di gol importante. È un top player per la categoria”.

Lei inizialmente ha lavorato come coordinatore del settore giovanile. Un’altra risorsa importante di questa società…

“Sicuramente c’è molto da costruire. C’è volontà di far crescere il settore giovanile, che è diviso in due società. L’Aquila 1927 gestisce solo la juniores nazionale, mentre l’Accademy si occupa di tutte le altre categorie. C’è la volontà di voler migliorare a livello qualitativo il settore giovanile. E ci sono programmi di crescita su cui la società vuole investire”.

Lei ha vissuto un’esperienza importante nella Sambenedettese di Fedeli. Dove riusciste anche ad ottenere la promozione in C…

“La stagione 2015-2016 è stata una stagione fantastica, magica. Ogni domenica era una festa. Vincemmo il campionato con 13 punti di vantaggio in classifica con Palladini in panchina. Poi Ottavio a San Benedetto è un’istituzione. Ad oggi quella è stata l’ultima vittoria di un campionato della Sambenedettese. Io sono stato cinque anni con la gestione Fedeli. Il gruppo di lavoro ha ottenuto ottimi risultati. Se pensiamo anche ai quarti di finale dei playoff nazionali contro il Cosenza. Quella è stata una società che ha regalato ottimi risultati alla piazza. Anche sul settore giovanile, di cui mi sono occupato. Abbiamo avuto belle soddisfazioni. San Benedetto è una delle piazze più belle d’Italia”.

Foto: L’Aquila calcio

Daniele Rossi

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