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San Park, Rapullino svela il progetto: “Grande opportunità per San Benedetto, ma mi aspettavo di più dalle istituzioni. Io alla Samb? Massi deve andare avanti da solo”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un progetto che guarda al futuro. E che riguarda in senso stretto lo sport. Luigi Rapullino, amministratore delegato di Sideralba, ha già presentato il suo San Park. E sorgerà nell’area Brancadoro, nei pressi dello stadio Riviera delle Palme. In uno spazio di venti ettari. Il cronoprogramma ha visto a gennaio 2023 l’acquisizione all’asta dell’intera area. Per una cifra superiore ai 2 milioni di euro. Un investimento totale che si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di euro nell’arco di dieci anni. E con la possibilità di creare 500 nuovi posti di lavoro. Oltre ad un incremento stimato del flusso turistico del 20%. Il San Park ospiterà strutture sportive. Si parla di quindici impianti tra campi da calcetto, campi da padel e campi da golf. Oltre ad un’arena capace di contenere circa cinque mila persone. Il tutto attraverso strutture eco-sostenibili, a impatto zero. Sfruttando panelli fotovoltaici ed altre fonti di energia rinnovabile. Un vero polmone verde della città. Infatti, all’interno dell’area verranno piantati circa mille alberi. Con due chilometri di percorsi e 1500 posti auto scoperti. Luigi Rapullino è gia main sponsor della Sambenedettese con il marchio Sideralba, un colosso dell’industria siderurgica che conta quattro stabilimenti in Italia e uno in Tunisia. Rapullino in realtà è un imprenditore campano, ma da anni vive a San Benedetto del Tronto.

In sede di presentazione del progetto, l’amministrazione comunale ha però disertato l’evento, cosa che ha fatto storcere il naso a lui ed ai suoi collaboratori. Ma Rapullino va dritto per la sua strada, deciso a ridisegnare quella che sarà la San Benedetto del futuro.

San Park è un progetto importante per il quale lei ha investito tanto e si è esposto in prima persona. In estrema sintesi la sua idea è quella di realizzare strutture sportive in maniera eco-sostenibile…

“Assolutamente sì. Noi in qualsiasi tipo di attività ci mettiamo sempre la faccia. Me lo ha insegnato mio padre. Crediamo tanto in questo progetto. Riteniamo che quell’area in quella location a San Benedetto non può rimanere in quello stato. Vogliamo creare un modello di business eco-sostenibile, che rispetti la destinazione d’uso e lo sfruttamento del suolo. E deve essere una grande opportunità per San Benedetto”.

Com’è nata la sua idea?

“Io ho saputo 72 ore prima che c’era l’ultima asta. 20 ettari con quell’importo. Mi informai su cosa si poteva realizzare e l’80% era verde sportivo. Noi il cda lo facciamo telefonicamente con mio padre. Ci sentiamo e decidiamo cosa fare. Successivamente ho aperto un conto corrente a San Benedetto. È stato fatto tutto in maniera rapida e veloce”.

L’amministrazione comunale era assente alla presentazione del suo progetto. Pensa che nell’immediato futuro ci sia maggiore collaborazione da parte delle istituzioni?

“Il fatto che l’amministrazione comunale non si sia presentata è come se io ti invitassi a prendere un caffè e tu non lo accetti. Io sono un cittadino ed un investitore. E non sono neanche sambenedettese. Nel mio gruppo emettiamo titoli obbligazionari ed è una questione di educazione che io ascolti gli altri. Da maggioranza e opposizione mi sarei aspettato di più. La politica è la massima espressione dei cittadini. Per me avere tutti i consiglieri sarebbe stato come avere la città di San Benedetto davanti. È stata una mancanza di stile. Dovevano solo ascoltare, senza leggerlo dalla stampa scritta. Questo non mi è piaciuto”.

Anche il presidente della Sambenedettese Vittorio Massi sta trovando difficoltà nel progetto di riqualificazione del Riviera delle Palme…

“Io penso che la politica deve fare in modo di far rispettare le regole. E deve fare in modo di mettersi non di traverso, ma cercare di dialogare con l’investitore. Per ridurre i tempi della burocrazia. Questa è l’attività che un politico deve fare. Una volta Antonio D’Amato, ex presidente di Confindustria, mi raccontó che anni fa in una fase di crescita doveva aprire uno stabilimento in Italia. Andó in America e mentre era lì con imprese locali vide il territorio. Quando rientrò in Italia fu chiamato dalle istituzioni americane, mortificate per non essere state presenti. E che si misero a disposizione per farlo tornare a vedere l’area. Il lavoro del politico è questo, creare opportunità e benessere per i cittadini. Così si creano posti di lavoro. Se permetti a persone serie di investire e creare attività. Noi abbiamo 800 dipendenti, per l’indotto rappresentiamo un livello importante. A livello sociale tra diretto e indiretto lavorano più di mille persone. È una grande opportunità per la città. Soprattutto quando ci sono persone serie e non avventurieri che fanno speculazione e scappano. Non è possibile che dopo più di un anno siamo ancora in questa situazione. Bisogna che venga facilitato il percorso. Immaginiamo un giovane imprenditore, la burocrazia blocca i sogni e la crescita delle persone”.

Lei è già main sponsor della Sambenedettese attraverso il suo marchio Sideralba. Dove può arrivare questa Samb?

“Io mi auguro che arrivi in Serie C. Però vedo che ogni partita ci diamo una mazzata. Ed è un peccato per tutti i sacrifici fatti. È stato fatto un grande lavoro. Elogio il Sindaco che ha trainato questa società con il passaggio dal Porto D’Ascoli alla Sambenedettese. È quello che chiedeva la città con il cambio di denominazione fatto in poche settimane. L’opera l’ha iniziata il Sindaco e l’ha portata avanti Massi. Fare 180 sponsor non l’ho mai sentito. È un primato. Sono molto legato alla città. E sono stato tirato per la giacchetta dal Sindaco per dare un contributo. Massi è stato supportato da tutta la città. Ci sono tutti i presupposti per una cavalcata vincente. Mancano 5 partite. E noi potevamo fare almeno una vittoria nelle ultime uscite per arrivare meglio allo scontro diretto contro il Campobasso. Spero che le squadre davanti abbiano una battuta d’arresto. La squadra si trova in una situazione che ogni giocatore sognerebbe, con sei mila spettatori allo stadio. Serve più incisività per questi ragazzi”.

Visto il suo sostegno alla Samb, quest’estate a San Benedetto si auspicavano l’acquisizione della Sambenedettese da parte sua. Ci potrebbe essere spazio in futuro per un suo ingresso in società, magari al fianco di Massi?

“Come ho sempre detto in passato, in una società di calcio è sempre solo una persona che deve prendere le decisioni. Una persona che magari ha una quota importante. E poi ci può essere l’azionariato popolare. Quindi due o tre persone sarebbero troppe. Massi anche con il Ciarrocchi sta portando avanti l’idea di un centro sportivo. Insieme al progetto per il Riviera delle Palme. Sta cercando di creare una società sostenibile. Ed è giusto che vada avanti da solo. Sono amico di tanti proprietari che hanno società di calcio, come Cittadella, Feralpisaló. E sono amico di De Laurentiis. C’è sempre uno che comanda”.

Daniele Rossi

Il progetto San Park a San Benedetto del Tronto (foto: Sideralba green)
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