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L’Aquila, Barberio indica la rotta: “Vogliamo arrivare in alto con un nuovo metodo di fare calcio”

L’AQUILA- La squadra della gente. E lui è proprio espressione di quella componente popolare che è l’anima di questa società. Massimiliano Barberio è uno dei consiglieri di amministrazione dell’Aquila calcio. E fino a poco tempo fa ne è stato anche presidente. Guidando quella che è diventata una società modello. Attraverso un progetto di azionariato popolare che oggi si va espandendosi a livello nazionale con la politica del crowdfunding. E oltre a questo c’è anche il progetto di espansione dello stadio Gran Sasso d’Italia Italo Acconcia. Che sarà riqualificato attraverso un’estensione della capienza fino a 7500 posti, con la copertura di tutti settori. Oltre alla realizzazione di un centro commerciale. Insomma, quella di cui è entrato a far parte Barberio è una società che è partita dal basso. Ma che si sta rivelando ambiziosa. E che soprattutto guarda al futuro. Ponendosi l’obiettivo della serie B nel 2027. In quello che sarà l’anno del centenario.

Cosa vuol dire far parte della squadra della gente?

“Un grande onore ed un grande impegno. Vogliamo che questa squadra arrivi il più in alto possibile, con un nuovo metodo di fare calcio”.

La vostra è una società modello, strutturata attraverso l’azionariato popolare. Che ha deciso di espandersi attraverso il crowdfunding. Di cosa si tratta nello specifico?

“Noi abbiamo già un nostro metodo che è quello dell’azionariato popolare. Con sponsorizzazioni di piccoli imprenditori. Il crowdfunding è un’evoluzione di questo sistema. È un metodo di governance che apre a tutti i tifosi per fare sì che siano parte attiva. Grazie al web si va anche fuori dal cerchio della città”.

Nell’immediato futuro c’è anche l’ampliamento dello stadio Gran Sasso…

“Più che un ampliamento è una rigenerazione dell’impianto. Rigenerazione di tutta la zona. Sarà un progetto spinto sulla sostenibilità. Con attenzione all’ambiente e al risparmio energetico, anche attraverso lo smaltimento dei rifiuti. Dovremo essere bravi a vincere la sfida del riciclo”.

Il vostro obiettivo è quello della serie B nel 2027, anno del centenario. Sarebbe una cosa grandiosa per la città…

“Certo. Il piano industriale è quinquennale. E arriva all’apice del nostro centenario. Poi sarà il campo a dirlo, perché il calcio non è una scienza esatta. Il piano ambizioso è poter festeggiare il centenario con la promozione in serie B”.

Vista la classifica, quest’anno per voi è difficile fare il salto di categoria. Per il prossimo anno punterete diritti al primato?

“Noi siamo una neopromossa, questa è comunque una buona stagione. Ci proveremo fino all’ultimo. Ci dovrà mettere qualcosa anche il Campobasso per fermarsi. L’anno prossimo punteremo con maggiore esperienza a fare meno errori”.

Quest’anno avete cambiato in corsa sia a livello tecnico, che a livello amministrativo. Con Roberto Cappellacci in panchina e Goffredo Juchich come amministratore delegato. Come mai questa scelta?

“Abbiamo scelto di cambiare guida tecnica perché i risultati non arrivavano. Roberto ha sistemato il discorso tecnico, oltre ad essere un amico e una persona ben voluta dalla piazza. Goffredo è sempre stato parte della società. Dopo le dimissioni di Bernardini gli abbiamo chiesto di fare l’amministratore delegato ed ha accettato con molto orgoglio e molta passione”.

Daniele Rossi

Foto: L’Aquila calcio 1927

Come sarà lo stadio Gran Sasso dopo i lavori di ampliamento

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