Mirko Di Pietrantonio, presidente del Rosciano, ha revocato le proprie dimissioni. Le stesse erano state rassegnate domenica (QUI l’articolo), in occasione di un clamoroso episodio che aveva visto il calciatore Moustapha Tourè colpire l’arbitro (il quale, per l’effetto del gesto, ha ritenuto di sospendere la gara contro il Villa Sant’Angelo). Ecco le parole di Di Pietrantonio: “In un mondo dove nessuno si assume le proprie responsabilità, ho ritenuto opportuno distinguermi come provo a fare quotidianamente cercando di adottare sempre la scelta più giusta, spesso la più difficile e sacrificata. E’ stato un atto dovuto, a mio avviso scontato, quando ricopri una carica di responsabilità devi avere il coraggio di metterti davanti e proteggere tutti quelli che ti sono accanto. Un episodio così clamoroso non poteva non comportare delle conseguenze: con il mio gesto non solo mi sono preso tutte le responsabilità cercando di tutelare il Rosciano, ma ho cercato di far comprendere a tutti che comportamenti non consoni possono causare l’ allontanamento di persone che hanno il solo fine di realizzare un progetto stabile e ambizioso. Tutto quanto premesso, considerato che nel tempo ho investito importanti risorse avendo come unico obiettivo la realizzazione di un ambiente sano e professionale, tenuto conto di non aver alcuna intenzione di pregiudicare il lavoro di questi anni e sperando che il mio messaggio sia arrivato ben chiaro a tutto l’ ambiente, dopo un confronto costruttivo con società, squadra e organi federali, ritengo giudizioso revocare le mie dimissioni proseguendo nel mio impegno al finco dei ragazzi soprattutto in questo periodo delicato. Tutti insieme usciremo fuori da questo momento infelice, ci faremo carico delle sanzioni che arriveranno, affronteremo con serenità e sportività gli ambienti ostili che troveremo auspicando nel buon senso di tutti gli addetti ai lavori, sicuro che il tempo sistemerà le cose e ci renderà migliori”.
