Gigi Iervese, non è riuscito il miracolo salvezza al Frosinone: “Tanta delusione, ma esperienza bellissima. Di Francesco è un grande allenatore”

PESCARA – No, non sarà facile da superare. Non basterà nemmeno un’estate intera per cancellare l’amarezza di una retrocessione arrivata in questo modo. Lo sa bene Pierluigi Iervese, viceallenatore del Frosinone. Che quest’anno è stato al fianco di Eusebio Di Francesco. Nella mente c’è ancora quella partita contro l’Udinese, ci sono ancora quei minuti fatali. Quando è arrivato il gol dell’Empoli e per i ciociari si è materializzata la retrocessione dalla massima serie. E dire che il Frosinone quest’anno si era reso protagonista di un grande girone di andata. Sicuramente al di sopra delle aspettative. Come ha testimoniato anche il trionfo in Coppa Italia per 4-0 al Maradona contro il Napoli. Poi una fase calante, che lo ha riportato nella zona a rischio. Il calcio, si sa, è anche questo. E bisogna farsene una ragione. Ma Gigi Iervese di soddisfazioni se ne è tolte diverse nel recente passato, soprattutto con la primavera del Pescara. Un biennio da incorniciare, che ha portato al trionfo nel campionato di Primavera 2 nel 2021. E successivamente alla vittoria della Supercoppa. Poi l’avventura al fianco dell’amico Di Francesco, culminata nel modo che nessuno si aspettava. Ma adesso meglio non pensarci. Per il tecnico pescarese è arrivato il momento di godersi il sole di inizio giugno sul lungomare di Pescara, la sua città. Meglio pensare all’estate.

Una stagione culminata con un’enorme delusione. Soprattutto perché non ci si aspettava davvero un epilogo simile…

“Sì, sicuramente la delusione è ancora grande perché era stato fatto un grande lavoro ed eravamo arrivati ad un passo dalla salvezza. Poi ci è sfuggita negli ultimi dieci minuti. A mente serena poi riavvolgi il nastro e vedi il lavoro grandioso che è stato fatto. La salvezza sarebbe stato un miracolo per come è stato strutturato il lavoro all’inizio”.

E pensare che il Frosinone si era reso protagonista di un grande girone d’andata. C’è stata quella grande vittoria a Napoli in Coppa Italia e risultati al di sopra delle attese in campionato. Come ti spieghi poi la fase calante che ha portato alla retrocessione?

“Sicuramente siamo partiti molto bene. Dopo il ritiro la squadra aveva già un’identità forte. E i risultati ci hanno portato entusiasmo. Alla fine del girone di andata abbiamo avuto diversi infortuni come quelli di Oyono, Marchizza, Mazzitelli, che sono pilastri dell’ossatura della squadra. E abbiamo fatto fatica a trovare i sostituti. La squadra ha subito le sconfitte a livello psicologico, visto che si tratta di una squadra giovane ed è più difficile gestire le situazioni negative. Poi la squadra è stata comunque forte a non lasciarsi cadere. Fino ad arrivare a giocarsi la salvezza all’ultima giornata. Abbiamo visto come anche squadre come Sassuolo e Salernitana si sono trovate lì sotto, pur avendo speso tantissimo. Arrivare a giocarsi la salvezza all’ultima giornata era già un ottimo traguardo. Se non avessimo avuto gli infortunati avremmo avuto dei risultati diversi con il grande lavoro del mister (Eusebio Di Francesco, ndr)”.

Ha colpito molto la grande signorilità con cui il presidente Stirpe ha accettato il verdetto del campo nelle interviste post partita…

“Quello che posso dire è che è stata un’esperienza bellissima. Ho apprezzato la struttura societaria a partire dal presidente, persona di livello. Merito anche del direttore (Guido Angelozzi, ndr), che ha avuto le idee per costruire una squadra giovane con un allenatore bravo. E che con il tempo avrebbe portato alla crescita dei giovani talenti. Per questo non mi ha sorpreso l’intervento del presidente, persona capace e di cultura. Nei momenti di difficoltà ci ha sempre manifestato la fiducia ed ha sempre saputo toccare le corde di questi ragazzi”.

Una stagione al fianco di Di Francesco, a cui sei legato da una grande amicizia. Che allenatore è Eusebio?

“Io intanto ci tengo a ringraziarlo per la fiducia nei miei confronti. Mi ha dato la possibilità di fare questa esperienza ai massimi livelli. Eusebio è un grandissimo allenatore con idee e che è stato capace di fare un grande lavoro. Noi eravamo al centro sportivo dalla mattina alla sera. Meriterebbe di allenare le prime cinque-sei squadre del campionato. Lui è riuscito a dare un’identità ai ragazzi. Siamo amici e ci siamo confrontati tante volte. Questa esperienza con lui mi ha confermato le sue qualità e il suo valore”.

Anche con un budget ridotto il direttore dell’area tecnica Angelozzi è riuscito a costruire una squadra che ha lottato fino alla fine, con diversi giocatori della vostra rosa che hanno fatto registrare una grande crescita nel corso della stagione…

“Assolutamente. Non sta a me sottolineare la bravura del Direttore. Ha dimostrato di essere uno dei più bravi. Ha messo in evidenza le sue qualità costruendo una squadra giovane capace di competere fino alla fine. È stato bravo a riportare con lui il mister che aveva già avuto a Sassuolo. Con pochi soldi è riuscito a creare una squadra che ha dato soddisfazioni fino all’ultima giornata”.

Per il prossimo anno resterà il direttore Angelozzi. Tu e Di Francesco una volta smaltita la delusione parlerete con la società per dare continuità al progetto tecnico, oppure ci sono altri obiettivi?

“Non lo so. Sarà il mister che avrà modo di parlarne. E lui deciderà se rimanere o meno, una volta che si incontreranno. In ogni caso, è bello avere la stima della società e del direttore, che ci è stata manifestata più volte”.

Facciamo un passo indietro. Un biennio importante alla guida della primavera del Pescara, con la vittoria nel campionato di Peimavera 2 nel 2021. E poi conquista della Supercoppa. Che esperienza è stata per te?

“È stata un’esperienza bellissima. Erano 13-14 anni che ero nel Pescara. Ho fatto la trafila con gli allievi. Un biennio bellissimo, con la vittoria del campionato e la Supercoppa, vinta per la prima volta dal Pescara primavera. Oltre a questo c’è stato tutto il grande lavoro fatto insieme agli altri tecnici. Con giocatori come Delle Monache, Chiarella, Blanuta. Un lavoro coordinato benissimo da Geria e Di Battista. C’erano competenza e programmazione. È stata una bellissima soddisfazione perché non era facile riportare il Pescara in Primavera 1. Ricorderò tutto con piacere, da pescarese. Ho avuto un bel rapporto anche con il presidente (Daniele Sebastiani, ndr), non posso che ringraziarli”.

Speri di tornare un giorno in biancazzurro?

“È sempre stato il mio sogno allenare la squadra della mia città. Adesso non so quello che mi aspetterà. Ma sarò sempre il primo tifoso del Pescara, che è la squadra del mio cuore”.

Per la tua carriera puó essere questo il momento della svolta, con una panchina di una squadra importante come primo allenatore?

“Io sono molto legato al mister Di Francesco. Ho fatto un’esperienza bellissima insieme a tutto lo staff. Il nostro rapporto è molto forte. Di stima, oltre che di amicizia. Sono proiettato adesso a cercare di continuare questo rapporto con lui. Adesso ci incontreremo. È stata un’esperienza che mi ha reso felice e mi ha fatto vivere emozioni grandissime. La serie A è il massimo”.

Daniele Rossi

Gigi Iervese esulta dopo la vittoria del campionato con la primavera del Pescara nel 2021 (foto: Pescara calcio)

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