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Maurizio Formichetti di Rcs svela il Giro d’Italia: “Pogacar il favorito. L’Abruzzo è regione del ciclismo”

CHIETI – Il Giro d’Italia che partirà il prossimo 4 maggio parlerà ancora abruzzese. Maurizio Formichetti collaboratore di Rcs per l’Abruzzo ci svela i segreti della corsa rosa. E quali saranno i principali favoriti. L’11 maggio l’arrivo in quota a Prati di Tivo darà un primo scossone alla classifica. La nona tappa invece partirà da Avezzano. La corsa rosa torna nella città marsicana a distanza di ventun’anni. Domenica 12 maggio sarà il grande giorno. Ed è previsto un mese di eventi per celebrare l’arrivo del Giro nella Marsica. Nel ricordo dell’indimenticato Vito Taccone. Per l’undicesima tappa ancora Abruzzo protagonista. Questa volta arrivo a Francavilla al Mare il 15 maggio. E il giorno dopo si ripartirà da Martinsicuro. Grande assente dell’edizione di quest’anno sarà Giulio Ciccone. Il corridore abruzzese è già tornato ad allenarsi, dopo aver subito un’operazione chirurgica nel mese di febbraio per la rimozione di una ciste. Ma tornerà a correre solamente nel mese di maggio. Un vero peccato, perché Ciccone sarebbe stato senza dubbio tra i protagonisti dopo la conquista della maglia a pois al Tour de France dello scorso anno. E sarebbe stato bello vederlo sulle strade abruzzesi. Quel che è certo è che Formichetti ancora una volta è riuscito attraverso la sua opera a dare lustro all’Abruzzo. E soprattutto a concedere una vetrina importante a questa regione e alle sue bellezze. Dimostrando che lo sport può essere un volano per il turismo e per un’azione di marketing territoriale che coinvolge anche le istituzioni. E poi il fascino e le emozioni che riesce a regalare il Giro d’Italia sono davvero uniche.

Che Giro sarà quello che partirà il prossimo 4 maggio?

“Sarà un Giro importante perché ci sarà Pogacar che vorrà vincere. Poi bisognerà capire che volontà avrà Van Aert, che è caduto ed ha riportato delle fratture. Ma lui vorrà partecipare. Non ci sarà Giulio Ciccone per un’operazione che ha avuto a febbraio”.

Un Giro che grazie al tuo lavoro parla ancora abruzzese…

“Il lavoro è sinergico perché c’è una volontà della regione Abruzzo e del presidente Marsilio di continuare con questo trend. Come l’anno scorso, quando siamo partiti con la cronometro della Costa dei Trabocchi. Che oggi però è abbandonata a sè stessa. Non ha avuto lo sviluppo che ci si aspettava. Io avevo dichiarato che se non ci fosse stato accordo tra Regione e comuni la Costa non avrebbe avuto futuro. E così è stato. Comunque l’Abruzzo si sta rivelando sempre più regione del ciclismo. La prossima settimana ci sarà il Giro d’Abruzzo. Successivamente il Giro d’Italia ed il Giro E. E poi la nostra regione ospiterà anche la parte conclusiva del Giro d’Italia femminile”.

La nona tappa partirà da Avezzano. E torna nella città marsicana a distanza di ventun anni, nel ricordo dell’indimenticato Vito Taccone…

“Sì, la scelta di Avezzano è partita un anno e mezzo fa, quando fui contattato dall’Assessore allo sport. Loro volevano un arrivo ma non è stato possibile. Si prenderanno una partenza ma è meglio per gli spettatori che possono stare più a contatto con i ciclisti. Sono contento. Poi dal 12 aprile al 12 maggio ad Avezzano ci saranno una serie di manifestazioni per onorare questa partenza”.

Arrivo in quota a Prati di Tivo all’ottava tappa. E altro arrivo a Francavilla il 15 maggio dopo aver attraversato la Costa dei Trabocchi. Ancora una volta l’Abruzzo offre una grande cartolina…

“Quello che io dico è che gli investimenti sono favorevoli se ci si lavora sopra. Se si investe giusto per investire non serve a nulla. Vogliamo parlare del Blockhaus, di Prati di Tivo, di Campo Imperatore? È rimasto tutto opera morta. Prati di Tivo è chiuso al pubblico, a Campo Imperatore la cabinovia non è sicura al momento. Bisogna investire dopo l’evento su ciò che può offrire il luogo. La Costa dei Trabocchi è andata in mondovisione con la cronometro dello scorso anno. Ma andarci oggi è come andare nel deserto”.

Tra i big chi è secondo te il favorito alla vittoria finale?

“Favorito al 100% Tadej Pogacar, che verrà al Giro per vincerlo. Lui quando va ad una corsa ci va per vincerla. E darà valenza al percorso e a Rcs che investe sull’evento. Oggi il Giro d’Italia è arrivato quasi ai livelli del Tour de France”.

Dove si deciderà secondo te questo Giro?

“Prati di Tivo potrebbe essere il primo sassolino. Poi le tappe alpine saranno quelle che decideranno. Ci sono crono importanti per dare un senso alla classifica. I rivali di Pogacar saranno Van Aert se è pronto, Geraint Thomas, poi c’è Caruso tra i corridori italiani. E Ayuso della Uae. I corridori ci sono, poi c’è da capire se il tracciato esalterà le loro caratteristiche”.

Daniele Rossi

Le tappe del Giro d’Italia 2024 (foto: Giro d’Italia)

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