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Tirino Bussi, Ragonese re dei marcatori: “Voglia e determinazione non mi mancano”

BUSSI SUL TIRINO- Il gol è sempre stato il suo marchio di fabbrica. E anche quest’anno non ha voluto di certo tradire le attese. Marco Ragonese ha realizzato fino ad oggi 23 reti con la maglia del Tirino Bussi. E tutte su azione. L’attaccante è uno di quelli che sposta gli equilibri. Ed ha dato davvero un grande contributo per la vittoria del campionato. Una stagione letteralmente dominata dai giallorossi. Una squadra capace di viaggiare a punteggio pieno e di centrare la promozione con quattro turni d’anticipo. Il gioco di Tiziano D’Ortenzio ha esaltato la vena realizzativa di Ragonese. In una squadra a forte vocazione offensiva, con Del Conte, Rossi, Sablone, D’Antonio, Di Tommaso e Rosini schierati nel 4-3-3 disegnato dal tecnico. Nel palmares di Ragonese figurano le vittorie di un campionato regionale giovanissimi e di due campionati di Terza categoria. Con altrettanti primati nella classifica marcatori. I suoi inizi prima nel settore giovanile della Za’ Mariola. Per poi proseguire alla Torrese. Ma soprattutto tanti gol, tra Prima, Seconda e Terza categoria. Per gli amanti dei numeri, sono 136 le reti messe a segno fino ad oggi.

Avete stravinto questo campionato viaggiando a punteggio pieno, qual è il segreto di questa squadra?

“Senso di rivalsa e spirito di squadra. Il calcio a Bussi rappresenta ormai da moltissimi anni un caposaldo per intere generazioni. E noi non vogliamo di certo disattendere le aspettative. Quelli post pandemia sono stati anni difficili, ma con tanto sacrificio e dedizione siamo qui a raccontare questa bella pagina di sport”.

Tu sei il capocannoniere del campionato con 23 reti fino ad ora. Ti aspettavi questo rendimento?

“Onestamente no. Non mi aspettavo che dopo un paio di anni di stop, qualche piccolo infortunio ed una condizione fisica non proprio al top potessi ancora dire la mia. La voglia e la determinazione non mancano, sono contento”.

Nella tua carriera sei stagioni alla Za’ Mariola con Pasquale Rossi in panchina. Cosa ha rappresentato per te questa squadra e questo allenatore?

“Più che una squadra la definirei una seconda famiglia. Ci sentiamo spesso e non rinunciamo mai a momenti di condivisione, in cui ricordiamo i tanti aneddoti e le avventure più bizzarre accadute in quegli anni. Rossi è un professionista che vive il calcio tutta la settimana, non solo la domenica e sono contento che stia facendo bene anche alla guida della Morronese. Gli faccio un grosso in bocca al lupo.”

A giudicare dai numeri, avresti meritato categorie superiori…

“Si, ma non rimpiango nulla. Ho sempre anteposto al calcio gli impegni universitari prima e quelli lavorativi adesso. Mi piace ancora pensare che sia un momento di svago e di leggerezza”.

Tu sei di Bussi sul Tirino, cosa vuol dire giocare con la squadra del proprio paese?

“Per me significa tanto, forse tutto. Appartengo ancora a quel gruppo di nostalgici che giocano per passione, gratuitamente e senza grosse pretese se non il sano divertimento. Quest’anno più che mai vorrei rivolgere un plauso al sindaco Lagatta, al vicesindaco Salvatore e all’amministrazione comunale tutta per averci messo in condizione di usufruire a proprie spese di un impianto sportivo fantastico”.

Come ti sei trovato a giocare su questo campo completamente rinnovato, con un sintetico di ultima generazione?

“Alla grande. Volendo trovare qualche piccolo difetto posso dire che essendo un terreno ancora in fase di assestamento, risulta essere più pesante a livello fisico. Però non c’è da lamentarsi, avendo vissuto anni di polvere e pozzolana. Personalmente mi trovo benissimo, ho fatto goal in tutte le partite ufficiali giocate dal momento della sua inaugurazione, l’impianto sportivo è eccezionale. E il pubblico ci premia ogni domenica con la loro costante e assidua presenza”.

Tiziano D’Ortenzio è un tecnico che cura molto i movimenti in fase offensiva. Voi attaccanti ne avete beneficiato quest’anno…

“D’Ortenzio è un professionista esemplare, è stato un gran giocatore ed è un ottimo allenatore. Mi piace lavorare con lui e faccio tesoro di ogni suo consiglio. Apprezzo la calma e il carisma, oltre all’impegno e alla meticolosità nella preparazione di ogni singola partita. Vorrei spendere una parola per Moscone e Di Tillio, membri dello staff tecnico, senza i quali oggi non saremmo qui. Mi ripeto, la nostra forza è il gruppo”.

A livello tattico, hai dato sempre il meglio da prima punta. Un ruolo che esalta la tua vena realizzativa. Ma in passato nel reparto avanzato hai ricoperto anche il ruolo di esterno d’attacco o di seconda punta. Tu quale ruolo prediligi maggiormente?

“Ad essere sincero prediligo di più il ruolo di seconda punta, mi piace attaccare lo spazio e la profondità. Giocare da prima punta è completamente diverso, sempre spalle alla porta e a disposizione delle difese avversarie. Anche il modo di fare gol cambia, più tap-in e palle aeree a discapito dei goal in corsa o dalla lunga distanza.”

Tornando ancora più indietro, il settore giovanile alla Torrese è stato fondamentale per la tua formazione calcistica…

“Si, sono stati anni fantastici che mi hanno aiutato nella crescita personale prima che calcistica. In quegli anni Torre de’ Passeri era il baluardo delle serie dilettantistiche abruzzesi. Si respirava un clima particolarmente competitivo e giocare con compagni di un certo spessore mi ha dato modo di vivere un’esperienza unica”.

Daniele Rossi

Foto: Tirino Bussi

Marco Ragonese del Tirino Bussi, capocannoniere del campionato
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