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Fabio Prosperi e la favola della Pianese: “E’ stata un’annata magica. Il prossimo anno in C sarà dura…”

PESCARA – È la favola di un piccolo centro della provincia di Siena, chiamato Piancastagnaio. Un paese di circa quattro mila anime. Ma è soprattutto un successo che porta la firma di Fabio Prosperi. Il tecnico pescarese ha centrato la promozione in C con la sua Pianese. In un campionato molto competitivo, visto che il girone E di serie D annoverava squadre blasonate del calibro di Livorno, Grosseto. Da calciatore per Prosperi ben dieci stagioni nel Taranto. E proprio nella città pugliese ha scelto di restare a vivere. Tra l’altro lui è un figlio d’arte, visto che suo padre Edmondo è stata una bandiera del Pescara. Sempre con il Taranto ha iniziato la sua carriera da allenatore, partendo dal settore giovanile. Dopo l’impresa, per Prosperi è scattato subito il rinnovo con la Pianese. Così il prossimo anno andrà a misurarsi con la serie C. Quella C che gli era sfuggita due anni fa. Quando dopo le due ottime stagioni con il Vastogirardi venne chiamato alla guida del Campobasso. Ma poi la società molisana venne esclusa dal campionato per irregolarità amministrative. Fu una grande amarezza, soprattutto per lui. Con la squadra già in ritiro, prima che arrivasse l’ufficialità dell’esclusione. Nel mezzo anche un’altra parentesi sfortunata alla Sambenedettese. Ma in quel contesto era davvero difficile ottenere risultati, viste le note vicissitudini societarie che hanno caratterizzato la gestione Renzi. Quest’anno il tecnico è voluto ripartire dalla Pianese. Ma non chiamiamola rivincita. Visto che sarebbe meglio definirla una favola. Che non è ancora finita.

Promozione in serie C con la Pianese, al termine di una stagione fantastica. Se te lo avessero detto ad inizio campionato, ci avresti creduto?
“Pensare di vincere è complicato quando devi giocare contro squadre come Livorno e Grosseto. Ma pensare di fare un ottimo campionato, sì. La squadra rispondeva alla grande già dopo il ritiro. Personalmente negli ultimi quattro anni sono partito tre volte dal ritiro ed è andata sempre bene. Sono stati tre anni bellissimi, compresi quelli a Vastogirardi, con tanti giocatori mandati nei professionisti. Questa per me è stata un’annata magica, vincendo un campionato impensabile. È stata una vittoria strameritata, siamo stati in testa dall’inizio e siamo stati il miglior attacco”.

È scattato subito il rinnovo con la Pianese dopo l’autentica impresa che sei riuscito a compiere. Così ti andrai a misurare con la serie C. Quella stessa categoria che ti era sfuggita due anni fa dopo la mancata iscrizione del Campobasso. Per te fu una grande amarezza…
“Io la Lega Pro l’avevo raggiunta vincendo sul campo. Avevo fatto due grandi stagioni a Vastogirardi. E De Angelis (allora ds del Campobasso, ndr) mi portó a Campobasso. Eravamo in ritiro a Rivisondoli e arrivó la notizia della mancata iscrizione. Mi ricordo che fummo mandati via dal campo mentre ci allenavamo”.

Che campionato sarà quello del prossimo anno per la Pianese?
“Onestamente mi aspetto un campionato particolarmente difficile. Se dovessimo essere inseriti nel girone B dovremo cercare la salvezza. Ed è difficile trovare cinque squadre inferiori a noi. Non sarà semplice trovare squadre da mettere sotto. Ci aspetta un campionato dove ci dovremo salvare anche ai play out. Nella sua storia la Pianese ha fatto un solo campionato di C dove è retrocessa. Quindi dovremo sfatare questo tabù”.

Lo scorso anno parentesi poco fortunata alla Sambenedettese. Ma era una situazione difficile viste le vicissitudini societarie…
“Da un punto di vista tecnico era una squadra senza nè capo nè coda. La Samb andava rifiutata e io ho sbagliato ad accettare. San Benedetto è una tra le città più belle d’Italia e con una grande tifoseria. Ma quella era una squadra che non rispecchiava me. Ma non c’era nulla nemmeno di San Benedetto, c’era solo la tifoseria”.

Da quella esperienza hai comunque tratto qualcosa visto che quest’anno hai portato con te un giocatore come Luca Lulli, che avevi allenato proprio alla Samb…
“Sì, ma Lulli l’ho portato nonostante lui in quella squadra era stato bistrattato e trattato come un demone. Io l’ho portato alla Pianese perché nel modo di allenarsi era tra i migliori. Insieme ad Agostinone, Tassi. Lui merita tanto. È entrato nei momenti delicati ed ha giocato con grande personalità. È arrivato a novembre ed era fuori condizione, perché non giocava da tanto. Ora è tornato ad essere un giocatore importante e qualche merito la Pianese ce l’ha”.

Analizzando la tua carriera da allenatore, mi viene da dire che i piccoli centri ti esaltano. Oltre alla Pianese tu facesti molto bene anche a Vastogirardi…
“A me piace lavorare e fare l’allenatore in maniera seria. L’unica piazza dove non ho reso è stata la Sambenedettese, che non rispecchiava le mie caratteristiche tecniche. È stato un errore mio accettare. Io dico sempre che non ho allenato la Sambenedettese. Io amo allenare dove si pensa al calcio e ci si allena in maniera seria”.

Da calciatore sei stato una bandiera del Taranto, ben dieci stagioni per te con i rossoblù. Proprio a Taranto hai scelto di vivere e sempre in questa società hai iniziato la tua carriera di allenatore. Insomma, i colori rossoblù rappresentano tanto per te…
“A Taranto praticamente si è svolta tutta la mia carriera da giocatore. Nella storia sono quello che ha più presenze. Mi ha fatto intraprendere la carriera da allenatore vincendo il campionato juniores al primo anno. È una società alla quale devo tanto e ho dato tanto”.

Prima di ripartire per la prossima stagione, ti concederai un po’ di mare nella tua Pescara?
“Ora me lo sto concedendo a Taranto con i bambini. Ma qualche giorno lo farò presto anche a Pescara”.

Daniele Rossi

Foto: Us Pianese 1930

Fabio Prosperi, tecnico della Pianese neopromossa in serie C

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