Daniele Sebastiani si è confidato ai microfoni di TV6 durante un evento dedicato al padel ad Ortona, oggi, con la presenza di diversi personaggi di livello nazionale dello sport (c’era, tra gli altri, il suo amico Di Biagio). Queste le sue considerazioni sul finale di campionato del Pescara: “Rimane l’amarezza di aver concluso un campionato che poteva e doveva andare in maniera diversa. Tanti i motivi, quando finisce così però qualcosa si è sbagliato… chi non fa, non sbaglia. E’ però più facile parlare che fare”.
Sulle ragioni della delusione stagionale del club a livello sportivo: “Il primo motivo è il problema che ha avuto l’allenatore. Tutti conosciamo il mister e sappiamo che quando sposi la sua teoria devi andare avanti e non avere ripensamenti in corso. Quando cambi, qualcuno ci vuole mettere del suo… ovviamente in buona fede… ed una squadra che era mentallizzata per fare un tipo di gioco ha cambiato atteggiamento e ne ha risentito”.
Capitolo cessione del club: Sebastiani è parso privo di dubbi. “Sto lavorando per trovare una soluzione alla società. Sono 16 anni che ho sulle spalle questo piacere, da un lato, ed impegno importante dall’altro”.
Infine, Sebastiani si è voluto sfogare per la dura contestazione subita da parte della tifoseria, sottolineando le sue determinazioni: “Non sono di Canicattì ma sono di Pescara, a differenza di tanti di quelli che protestano che non lo sono nemmeno… e che sanno chi sono, cosa faccio e cosa posso fare. La mia posizione è cercare di trovare una soluzione prima possibile, perché voglio tornare a divertirmi… cosa che non faccio più“.
