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Antonio Balzano, nuova vita da procuratore: “Zeman il migliore. Pescara è casa mia”

PESCARA – Nuova vita. Sempre nel mondo del calcio. Ma in una veste diversa. Antonio Balzano è entrato nella squadra di Silvio Pagliari. Ed ha iniziato la sua carriera di procuratore nella Bsp Football Agency. Un percorso iniziato insieme al suo ex compagno di squadra ai tempi del Pescara Danilo Soddimo. I due sono legati da una grande amicizia. Pescara è nel destino di Balzano. Nella città adriatica l’ex calciatore ha scelto di vivere. E nel Pescara ha vissuto gli anni più belli della sua carriera. Culminati il giorno della promozione in A, con Zdenek Zeman in panchina. Ed è stato proprio il boemo a fargli compiere il salto di qualità. Del resto Balzano era dotato di una grande capacità di corsa. Doti che il tecnico ha saputo esaltare. E lui ci ha messo davvero poco a diventare un suo fedelissimo. Tanto è vero che Zeman lo ha portato con lui anche a Cagliari in serie A. Ma terminata la sua carriera da calciatore, Balzano ha ancora voglia di correre. Lo aspetta un futuro da procuratore. E ci sarà tanta strada da fare.

Da poco hai iniziato una nuova carriera da procuratore. Come è nata questa idea?

“È nata appena ho smesso. Io ero in confusione, non sapevo cosa volessi fare da grande. Parlando con Silvio Pagliari, che è stato il mio procuratore, è nata questa possibilità. Ed è un lavoro che adoro fare”.

A Pescara hai trovato un maestro come Zeman. Grazie a lui hai fatto il salto di qualità…

“Sì, certo. È stata una fortuna incontrare il mister. Grazie a lui ho raggiunto l’apice della mia carriera. Lo porto come esempio. Di tutti gli allenatori che ho avuto è stato il migliore. Mi ha insegnato tanto sotto l’aspetto calcistico e umano”.

Sono davvero così duri gli allenamenti del boemo?

“Sicuramente non sono una passeggiata. Sono duri e ti portano a superare il limite di ogni fatica. Soprattutto all’inizio in ritiro è veramente dura. Poi il corpo umano si abitua”.

E grazie a quella preparazione con lui, in campo andavate più forte degli altri…

“Nell’anno della promozione ne abbiamo tratto benefici. Andavamo veramente forte. Negli altri anni con lui, io sono sempre stato bene fisicamente. Poi quando vinci è tutto più facile, quando perdi è diverso. Ma il suo modo di fare allenamento ti porta ad una condizione fisica eccellente”.

Poi Zeman ti volle con lui a Cagliari e per te ci fu la grande occasione di proseguire con la serie A…

“In quell’annata io avevo già un accordo con il Pescara, con cui volevo proseguire a vita. Poi arrivò l’opportunità di Cagliari. Io avevo 29 anni ed è stato un treno da prendere. Ma mi è dispiaciuto lasciare Pescara dopo quello che ho vissuto. Infatti poi ci sono ritornato”.

Hai scelto di vivere a Pescara. Quanto ti senti legato a questa piazza?

“Ti dico la verità, tanto. L’ho sempre detto. Tanto è vero che ho portato tutta la mia famiglia a vivere a Pescara. Per me è casa. Si vive bene e saró sempre legato a Pescara”.

Cosa ha di speciale questa città?

“Io sono arrivato in un anno meraviglioso. Ho vissuto la città nel pieno della sua gioia. Questo ha lasciato un segno in me. È una città che ti dà tutto, c’è il mare, bella gente. Una città che ti offre tanto e non è incasinata. Hai tutto a disposizione”.

Qual è stato il momento più bello della tua carriera?

“Di sicuro il giorno della promozione in A a Genova, quando abbiamo giocato contro la Sampdoria. Il 20 maggio 2012. Calcisticamente è stato il giorno più bello per me. L’immagine che ho nella testa è che mancavano 10 minuti alla fine, guardo la tribuna dove c’erano mio padre, mio fratello, il mio migliore amico e piangevo”.

Ci speravi che un giorno avresti coronato il sogno di giocare in serie A?

“Guarda la speranza ce l’hai sempre. Non è stato facile. Tutto il percorso della mia carriera è stato rappresentato da sacrifici, gioie e dolori. Anche da infortuni. Non è stato semplice”.

Daniele Rossi

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