Pescara una seconda casa, intervista a Francesco Zampano

Ospite della terza puntata di Ci Siamo, Francesco Zampano, difensore del Venezia per tre stagioni e mezzo al Pescara. All’Adriatico se lo ricordano benissimo, per le sue sgroppate sulla fascia condite da tanti assist. Un vero e proprio pendolino in grado di far innamorare i suoi tifosi. Sta facendo benissimo anche al Venezia, primo in classifica nel campionato di Serie B e reduce da quattro vittorie consecutive. “Ottima partenza“, commenta, “il morale è alto“. “Personalmente mi trovo molto bene a Venezia, spero di fare un ottimo campionato e di salire con questa squadra“.
Ma com’è vivere a Venezia per un calciatore? “In prevalenza abitiamo tutti a Mestre o nei paesini vicino, soltanto tre in Laguna. E’ bellissimo vivere qui, soltanto un po’ scomodo per arrivare al campo“.
Zampano, nella sua carriera, ha militato in tutte le categorie del professionismo, dalla C2 alla Serie A. “Cambia la qualità nel gesto tecnico“, il suo punto di vista. “In Serie B non contano i nomi, bensì l’aggressività e la corsa. In Serie A, a livello fisico e tecnico, non puoi sbagliare nulla. Se sbagli una diagonale ti imbucano subito“.
Non ha dubbi sul calciatore più forte che ha affrontato: “Cristiano Ronaldo quando ero a Frosinone. Giocammo sulla stessa fascia, anche se in quella partita lui non aveva molta voglia (ride, ndr)”.
Uno sguardo ovviamente anche sulla parentesi biancazzurra: “Sono molto legato a Pescara, ho passato degli anni fantastici che mi hanno formato a livello calcistico ed umano. Lì ho comprato casa ed ho tanti amici, torno quasi ogni estate“. Bellissimi ricordi anche in campo: “Salire in Serie A ai play-off è stato fantastico“. Scherza, quando gli ricordiamo che in biancazzurro ha segnato soltanto un gol: “Nel derby abruzzese contro il Lanciano, ricordo lo stadio pieno. Li abbiamo proprio ‘tritati’ (ride, ndr). Eravamo in forma. Tra l’altro mi sembra che fossi diffidato. Mister Oddo invece mi aveva esplicitamente detto di non togliermi la maglia, ed invece nell’esultanza la tolsi. A fine partita mi ha fatto il ‘cazziatone’. Potevo far tanti gol quegli anni lì, ma preferivo fare assist o passarla a un compagno. L’importante era vincere“.
In riva all’Adriatico ha incontrato Oddo e Zeman, due allenatori definiti “importanti per la mia carriera“. Sul primo: “Oddo, come calciatore, aveva il mio stesso ruolo. Mi ha insegnato anche a crossare ed a tenere la posizione. Ho imparato tanto da lui. Per farmi tornare a Pescara mi promise che saremmo saliti in Serie A. Ci ho creduto e così è stato“. Sul secondo: “Nel gioco di Zeman il mio ruolo era molto importante. Mi piaceva spingere. Un aneddoto? Ogni volta che andavamo nel suo spogliatoio a pesarci era pieno di fumo, non si vedeva niente (ride, ndr)”.
E sulla sfida di sabato, Virtus Entella-Pescara, di cui è doppio ex: ” Seguo un po’ la C, in particolare queste due squadre. Non stanno facendo particolarmente bene, sarà una partita dove vorranno riscattarsi. Devono ambire a palcoscenici più alti“. Sorpresa ma ottimismo nel guardare il Delfino così in basso: “Non mi aspettavo questo avvio di campionato. Il Pescara però è formato da molti giovani, ci vuole un po’ di adattamento. Ricordo la nostra annata con Zeman. Ti fa correre tanto, nel primo periodo di stagione sei un po’ imballato con le gambe ma alla lunga esci sempre. Spero si riprendano entrambe le squadre. Non tifo per nessuno, spero in un pareggio (ride, ndr)”.
Qualche conoscenza anche fra i ragazzi della rosa attuale: “Plizzari, ci gioco a Call of Duty, e Floriani Mussolini, che è nella mia casa a Pescara, a volte lo sento. Infine Francesco Troiano, storico dirigente“. E di quelli della sua parentesi abruzzese, con chi è più legato? “Pesoli, Pasquato, Memushaj e Aresti. Abbiamo un gruppo su Whatsapp e ci sentiamo spesso, tante risate“. Tutti innamorati di Pescara, il destino di tanti calciatori. Ma qual è il segreto? “Gli arrosticini (ride, ndr). Battute a parte, è una grande piazza dove si sta alla grande. I tifosi sono molto caldi, quando le cose vanno bene è bellissimo giocare lì. Per me era una seconda casa, rimanevo anche l’estate“.
Un augurio finale al Pescara di oggi: “Spero si risollevi su, non merita questa classifica. Sono sicuro che, con il lavoro di Zeman e dei calciatori, il Delfino farà un campionato dignitoso, lottando per le posizioni più importanti ed alzando anche il morale dei tifosi“.

Si ringraziano Francesco Zampano e l’ufficio stampa del Venezia FC. In bocca al lupo!
Qui la puntata integrale: Ci Siamo con Francesco Zampano
Credits foto: Venezia FC

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