Tra Vivarini, Zeman e il Pescara: intervista a Marco Pompetti

A Catanzaro, com’era facile prevedere, sono già tutti innamorati di Marco Pompetti. Quel mancino che incanta, la leadership da veterano, la voglia di far la guerra su tutti i palloni. A Pescara se la ricordano molto bene. Ora se lo godono i giallorossi di Vivarini, che dopo la vittoria nel derby con il Cosenza hanno ritrovato anche grande entusiasmo. Così recita la pagella del classe 2000 secondo UsCatanzaro.net: “Il migliore in campo del Catanzaro. Giù il cappello per il nostro Gerrard Pompetti. Illimitatamente ordinato, sbaglia un solo pallone al minuto ottantadue. Gioca una partita letteralmente mostruosa nella doppia fase di possesso e non possesso. Rasenta la perfezione e poi dimostra una personalità incredibile. VOTO 8.5“. Lo abbiamo intercettato per una piacevole chiacchierata, nella quale ha confermato subito: “A Catanzaro mi sto trovando molto bene, sia in campo che fuori“. Il perché è facile da intuire: “Il calcio qui è seguitissimo, i tifosi sono stupendi, molto passionali, ci trasmettono una grande carica. Per un calciatore è bellissimo. Si è creato un gruppo unito, il mister è davvero bravo e lavoriamo con entusiasmo“. Marco ha incontrato per la volta Vincenzo Vivarini, ed è stato quasi amore a prima vista: “Siamo entrambi abruzzesi, ma non lo conoscevo. Mi trovo molto bene con lui, abbiamo instaurato un bel rapporto e parliamo tanto. Vuole insegnarmi molto ed io cerco di ascoltarlo ed apprendere il più possibile. Sono contentissimo dell’allenatore e dell’uomo che ho trovato“. Entrambi made in Abruzzo, stanno facendo grandissime cose lontano dalla propria terra. “Ogni tanto scherziamo anche con qualche battuta in dialetto. Tutti e due non vediamo l’ora di avere qualche giorno libero per tornare a Pescara“. Parlando di campo, a Catanzaro Pompetti ha esaudito anche il sogno del primo gol in Serie B: “Contro lo Spezia, è stato molto emozionante. E’ arrivato in una partita molto significativa per il Catanzaro, la prima in casa in Serie B dopo vent’anni. Presentarmi così al Ceravolo è stato incredibile. Un giorno che non dimenticherò mai“. Una delle tante qualità di Marco è sicuramente quella di vivere il presente, partita dopo partita: “Sono contento di come stiano andando le cose, sia a livello personale che di squadra. Ci stiamo togliendo delle soddisfazioni importanti. Non penso al futuro, mi piace vivere e concentrarmi sul presente“. E’ un Pompetti sempre più spigliato e intraprendente, ed in campo si vede: “Sicuramente l’esperienza che ho acquisito in questi anni mi sta facendo crescere. Mi sento sempre più maturo e pronto anche quando gioco, com’è normale che sia. Più si va avanti più si acquisiscono i segreti del nostro lavoro“. Da tifosissimo biancazzurro, però, non può mancare uno sguardo al Delfino: “Seguo molto il Pescara. Non è un periodo facile, ma non dimentichiamo l’ottima partenza dove si erano viste cose importanti. E’ semplicemente un momento no, di passaggio, vedendo le partite credo che la squadra e il gioco non manchino. Torneranno sui loro livelli per giocarsi la promozione in Serie B“. Sui singoli, l’occhio di riguardo è per Davide Merola: “Lo conosco benissimo. Oltre ad essere stato mio compagno in campo, ho instaurato un bellissimo rapporto umano, maturato e mantenuto in questi anni. Mi ci sento spessissimo, ogni volta che posso lo guardo. Mi fa piacere seguire sia il Pescara che Davide. E’ un giocatore molto forte che può far fare il salto di qualità al Delfino“. E su Zeman, Pompetti si esprime così: “E’ un allenatore che ho sempre stimato da quando ero piccolo. Ricordo l’anno della promozione in Serie A con Verratti, Insigne e Immobile ed altri calciatori fortissimi. E’ da lì che mi sono appassionato al gioco di Zeman“. Non hanno mai lavorato insieme, almeno per ora: “Non ho mai avuto questa fortuna, nonostante in più occasioni ci sono andato vicino. Diverse volte c’è stata questa possibilità“. E sullo Stadio Adriatico, quello che l’ha visto crescere, soltanto parole d’amore: “Quest’anno purtroppo non sono riuscito ancora ad andarci. Ogni volta che torno però mi fa sempre piacere esserci. L’ultima volta? La semifinale di ritorno persa contro il Foggia. Che peccato…mi rimane però ben impresso lo stadio pieno. Bellissimo poterlo rivedere così, è ciò che merita la piazza di Pescara“. La chiacchierata si chiude così, con un saluto alla sua terra: “Un grande abbraccio a tutti i tifosi del Pescara ed agli abruzzesi“.

E noi ricambiamo Marco, forte e gentile. In bocca al lupo!
Credits foto U.S. Catanzaro 1929

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