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Rigori fatali, Pescara beffato: il Foggia vola in finale

Grande delusione per i 20mila dell’Adriatico-Cornacchia, con il Pescara sconfitto ai calci di rigore dal Foggia. I pugliesi accedono alla finale dove affronteranno il Lecco, che ha trionfato anch’esso dai tiri dal dischetto col Cesen

Pescara avanti dopo 2′ con Cuppone. La rete in avvio sembrava essere stata sufficiente ai biancazzurri, ma all’ultimo secondo di recupero (96’30”) è arrivato il pari di Rizzo. Ai supplementari ancora vantaggio per il Delfino con Desogus ma a sei minuti dal termine i Satanelli hanno agguantato nuovamente la paritĂ  con Markic.

Grande equilibrio anche ai calci di rigore. Fatale nel finale ad oltranza l’errore al sesto penalty di Desogus, che non inquadra la porta, facendo calare il gelo dei tifosi pescaresi.

Ambiente da sogno all’Adriatico-Cornacchia, clima ed emozioni da Serie A. Alcune sorprese nella formazione del Pescara: Zeman recupera Plizzari ma lo spedisce in panchina, preferendogli il giovane D’Aniello, che ben lo sostituì nel corso della ripresa domenica scorsa allo Zaccheria; torna Brosco al centro della difesa ma non Milani a sinistra, dove c’è la conferma di Gozzi; situazione simile in cabina di regia, dove gioca Aloi e non Palmiero; Lescano centravanti titolare ma va in campo anche Cuppone, preferito a Delle Monache.

Il match comincia come meglio non poteva per i biancazzurri, in vantaggio dopo 100″ con Cuppone, che sfrutta adeguatamente un assist di Rafia, scattando sul filo di fuorigioco e trafiggendo di testa Dalmasso.

Il Foggia reagisce e va due volte ad un passo dal pari a cavallo fra il 9′ e il 10′. Gozzi si perde Bjarkason, che taglia perfettamente da destra verso il centro ma conclude malissimo a tu per tu con D’Aniello; ancora Satanelli pericolosissimi con un cross dalla sinistra di Costa e colpo di testa di Ogunseye, che finisce di pochissimo a lato.

Squadre che giocano piĂ¹ che mai a viso aperto ed il match risulta spettacolare ed avvincente, rispettando le attese della vigilia.

Al 23′ gran contropiede del Pescara, con gli ospiti sbilanciatissimi: Gozzi galoppa sulla sinistra e serve centralmente Cuppone, che potrebbe involarsi in solitaria verso la porta ma sbaglia il primo controllo.
Non c’è un attimo di respiro, a parti inverse conclusione di Schenetti e buona risposta di D’Aniello, che si distende alla sua destra.

Attacca maggiormente il Foggia ma al 41′ il Pescara colpisce una traversa con Brosco con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il legno dice no al Delfino, mentre all’andata invece fu l’undici di Rossi a colpirli in due occasioni.

Il Pescara soffre tantissimo per metĂ  ripresa. Al rientro dagli spogliatoi, dopo appena 20″, cross basso dal settore sinistro di Ogunseye, colpo di tacco di Frigerio e grandissimo riflesso di D’Aniello, che salva ancora i biancazzurri.

Il Pescara è visibilmente stanco ma Zeman aspetta il 67′ per effettuare tre cambi. Poco prima, chance clamorosa per Garattoni che anticipa l’uscita di D’Aniello, provando a superarlo con un pallonetto che perĂ² finisce a lato.

L’effetto delle forze fresche (Vergani, Mora e Delle Monache al posto di Lescano, Kraja e Cuppone) gettate nella mischia dal tecnico boemo danno subito gli effetti sperati, con i padroni di casa che tornano a prendere in mano le redini del gioco.

Al 69′ il Var annulla un gol di Merola per un fuorigioco millimetrico.

Al 77′ gli ospiti chiedono un rigore per un leggero contatto fra Garattoni e Boben: prima l’arbitro e poi il Var dicono no. Cinque minuti piĂ¹ tardi Ogunseye parte in netto fuorigioco ma non si alza la bandierina, poi viene steso in area di rigore: il direttore di gara prima indica il dischetto, poi segnala il fuorigioco che viene confermato anche dal Var.

All’87’ Zeman inserisce Desogus al posto di Merola: un cambio che avrĂ  una certa rilevanza, come lo avrĂ  quello di Rossi che al 96′ come mossa della disperazione inserisce il difensore Markic, abile sulle palle alte per Frigerio: manca meno di un minuto al termine.

La gara sembra avviarsi alla conclusione, ma come giĂ  avvenuto nei turni precedenti dei play-off, il Foggia colpisce in extremis: è l’ultima azione quando un pallone proveniente dal settore destro viene agguantato sul secondo palo da Ogunseye, che trova la sponda area verso il centro dove nei pressi della linea di porta Rizzo riesce ad anticipare Brosco e a spedire la palla in rete.

Si va ai supplementari. Il Pescara si riporta in vantaggio al 96′: altra invenzione di un ispiratissimo Rafia a centro area per Desogus, bravo prima nel controllo, poi nella finta sull’avversario diretto ed infine nel spedire la sfera alle spalle del portiere ospite. Non è fatta nemmeno stavolta per l’undici di Zeman.

Al 114′ arriva il nuovo pareggio foggiano proprio con Markic, che sfrutta un calcio d’angolo di Peralta volando in cielo e trovando la deviazione vincente sul primo palo: niente da fare per D’Aniello, beffato dal difensore reinventato centravanti da Rossi.

Si va ai calci di rigore. La stanchezza si fa sentire per Garattoni, Cancellotti ed Ogunseye che non inquadrano la porta. Il Pescara è avanti dopo 3 rigori ma alla quarta battuta torna la parità perchè Aloi si fa parare la propria conclusione da Dalmasso. Non sbagliano Vacca e Vergani, si va ad oltranza: freddo Rutjens per il Foggia, mentre Desogus per il Pescara spedisce a lato: pugliesi in finale, biancazzurri a casa.

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