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Val di Sangro, il team manager Cirigliano: “Pensare alla Val di Sangro in Prima Categoria è strano. Futuro? Valuterò”

Grande delusione in casa Val di Sangro dopo la fatale sconfitta di domenica nella finale play-out del girone C contro il San Giovanni Teatino che ha decretato la retrocessione in Prima Categoria dei sangrini dopo diversi anni in Promozione e con un passato illustre tra i professionisti.

Su questo dramma sportivo a tinte biancazzurre si è espresso il team manager Davide Nicola Cirigliano che in primis ai nostri microfoni ha analizzato proprio la maledetta partita di domenica: “Sono contento per la prestazione dei ragazzi. Abbiamo avuto diverse occasioni da gol nitide per andare in vantaggio sia nel primo che nel secondo tempo. Ma quando non la metti dentro prima o poi può capitare che al primo errore vieni penalizzato.
Purtroppo non dovevamo arrivare a questa partita. Sapevamo che queste partite sono da dentro o fuori. Ora è andata così
“.

Sulle possibili cause di questo flop Cirigliano afferma: “La squadra è stata allestita ad inizio anno per ben altri traguardi. Poi qualcosa è andato storto e noi siamo mancati come società in alcuni passaggi importanti. Che qualcosa non funzionasse era nell’aria già da l’anno scorso, visto che ci siamo salvati all’ultima giornata pur avendo anche nella passata stagione un organico di tutto rispetto. Ora occorre una grossa ventata di rinnovamento a 360° gradi.

Il dirigente della Val di Sangro poi approfitta per qualche precisazione e per togliersi anche qualche sassolino dalle scarpe: “Pensare alla Val di Sangro in Prima Categoria è qualcosa che suona strano. In questi due anni ho passato molti momenti difficili. Ho ricevuto contestazioni e non solo, ma vorrei ricordare al popolo Sangrino che operiamo con una società fatta da poche persone e con budget limitato”.

Infine l’ex presidente del Piazzano sfoglia la proverbiale margherita per quanto riguarda la prosecuzione della sua avventura nel mondo del calcio, da valutare se ancora con la Val di Sangro o altrove mettendo però alcune cose in chiaro: “Il mio Futuro? Valuterò il progetto della Val di Sangro per la prossima stagione e chi ne farà parte e poi deciderò. Se non dovessi restare sono pronto anche a nuove avventure altrove. Amo il calcio. È la mia passione e ho ancora “fame”.
Le cose importanti a prescindere dalla categoria, sono risorse umane, progettualità e concretezza con un progetto chiaro”.

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