Il 38enne Damiano Zanon, ex-capitano del Pescara, si è raccontato all’ufficio stampa dell’Avezzano Calcio dopo aver concluso il trasferimento dall’Aquila. Il suo racconto è partito, ovviamente, da alcune considerazioni sulla società biancoverde: “Sono felice di essere qui, quando ho ricevuto la chiamata del presidente Paris sono stato contento: volevo continuare a giocare e questa piazza è prestigiosa, importante, ha fame di calcio. Ho già giocato qui vicino per sette anni, sono legato alla Marsica anche per motivi familiari e torno con grande professionalità ed affetto“.
Sul motivo del ritardo nella conclusione della trattativa dal club del Capoluogo ai biancoverdi: “Il problema è stato relativo al mio andar via dall’Aquila, a fine stagione scorsa, senza prendere gli ultimi stipendi. Non ho fatto le “tre lettere”, dunque non essendo rientrato al corso di allenatore a Coverciano ho scoperto di essere ancora vincolato con L’Aquila. Io pensavo di essere svincolato. La trattativa, dopo che L’Aquila ha avanzato richieste economiche all’Avezzano, si è sbloccata con l’intervento economico del vicepresidente e per fortuna ora si è conclusa positivamente“.
Sul suo ruolo di terzino, negli ultimi anni spostato a centrale di difesa: “So ricoprire il ruolo di centrale di difesa, spero di dare il mio contributo ai ragazzi. Se il mister lo riterrà, potrò già giocare domenica contro lo Spoltore”.
Sull’influenza che potrà avere sui più giovani: “I giocatori che, come me, hanno calcato campi importanti, sanno che scendendo di categoria devono mettersi a disposizione dei più giovani. Voglio mentalizzare i ragazzi, fargli capire che questo è un gioco ma può diventare anche un lavoro se vissuto nel modo giusto“.
Sulla qualità tecnica dell’Avezzano Calcio: “Domenica ho visto la squadra in campo e poi negli allenamenti, la qualità è alta e c’è voglia di fare qualcosa di importante. Se riusciamo ad amalgamarci, l’Avezzano può tornare in Serie D“.