Marcello Di Giuseppe, direttore sportivo del Pineto, ha parlato in sala stampa dopo la sconfitta interna per 0-1 contro la Pianese. Il club biancazzurro è così escluso dal proseguo dei playoff, ma il dirigente ha precisato le proprie buone impressioni sulla stagione appena conclusa: “Perdere in casa da sempre fastidio ma dobbiamo rendere omaggio a questi ragazzi. Sono qui per elogiare un gruppo di giocatori straordinario: bravi come giocatori e grandi persone. Usciamo, ci dispiace ma usciamo a testa alta da un’annata straordinaria. Un ringraziamento dovuto a staff, mister e ragazzi, oltre al presidente che ci ha dato la possibilità di fare cose impensabili: in due anni siamo arrivati a un livello alto. Tutti noi abbiamo messo un mattoncino. Questa squadra ha dimostrato di essere composta da grande uomini”.
Sul futuro, in ogni caso, Di Giuseppe ha parlato di basi esistenti già buone: “Le basi per ripartire ci sono tutte. Bisogna avere la motivazione per continuare: questi giocatori sono giovani e bravi. Chi ha dimostrato meno a Pineto, vedi Del Sole, è stato forse il giocatore più d’impatto per la Lega Pro dopo il suo addio. Abbiamo dato Villa alla Juventus: lo conoscevamo ed abbiamo imparato a conoscerlo dopo averlo preso. Bisogna essere in due: qui quasi tutti hanno il contratto per la prossima stagione, soprattutto i più giovani. Già questo ci deve rendere orgogliosi di quanto fatto e di quanto faremo. Mi fa male pensare non tanto a cosa sarebbe potuto succedere mercoledì contro il Pescara, ma perché sarebbe stato un ulteriore spot per questa Regione che ha bisogno di uno slancio di cose positive che possono arrivare dallo sport e dal calcio in particolare. Dispiace non fare il derby per il contesto Abruzzo”.
Sulle prossime mosse per migliorare la squadra, queste le parole di Di Giuseppe: “Questa squadra può essere migliorata, soprattutto nella capacità di voler alzare ancora un po’ l’asticella. L’anno scorso questa squadra ha fatto una salvezza troppo tranquilla, forse troppo: dovevamo arrivare ad un obiettivo più importante e non l’abbiamo fatto, torno al discorso delle motivazioni. Quest’anno siamo arrivati ad un livello superiore, chiuso stasera con un playoff dove la motivazione è quella che non è piaciuta a me. Un altro anno dobbiamo migliorare, se possibile ancora: parliamo di un livello molto alto, perché parliamo di un settimo posto e quindi dovremmo fare qualcosa di grandissimo. Questo non te lo fa fare l’innesto, ma la voglia di fare qualcosa di ancora più grande”.
Sulla conferma di Tisci: “Questa è la base del calcio di oggi. O si sbaglia tutto, e si corre ai ripari, ma quando si programma bisogna credere. Questa squadra per dieci undicesimi è quella dell’anno scorso che è cresciuta. Ora ci metteremo a tavolino e ragioneremo con i ragazzi, sperando che abbiano ancora voglia di crescere“.
Sul voto da dare alla squadra: “Dieci, perché sono innamorato di questa squadra e voglio bene ai ragazzi. Ho visto le loro facce adesso, altrimenti non sarei venuto qui: mi auguro che questo messaggio arrivi dritto a loro. Questa squadra ha dato tanto a livello emotivo: mi ha fatto emozionare, non era semplice. Stasera sono affranti e sanno che potevano anche fare meglio. Merita però un dieci, sono un gruppo di persone che non è facile trovare”.
