“Provo una grande soddisfazione per avere raggiunto un obiettivo che inizialmente non era nelle previsioni; poi però andando avanti, con le cinque vittorie fuori casa, ci siamo resi conto che la squadra avrebbe potuto ambire a delle posizioni di grande rispetto in questa categoria“.
Il Pineto si appresta ad affrontare per la prima volta nella propria storia i play-off di C.
Un risultato fuori da ogni più rosea aspettativa se pensato anche solo un paio d’anni fa, un sogno realizzato per un giovane ragazzo che qualche decennio fa fantasticava mentre si occupava della “segnatura” (delle linee del terreno di gioco, col gesso) del campo Druda e che disegnava le maglie delle formazioni avversarie sognando un giorno di vedere un Grande Pineto: il Presidente, Dottor Silvio Brocco.
“Dico che è stato un sogno realizzato, perché dentro di me già da ragazzo c’era questo sentimento forte prima di tutto verso lo sport e poi verso il mio Pineto– dichiara il presidente biancazzurro – Posso dire di essere stato bravo in ogni mia passione: soprattutto lo studio, lo sport, la musica ma anche nei rapporti con le persone. Sono orgoglioso dei rapporti con le altre società, è un orgoglio generato da un obiettivo che avevo: quello di essere amico di tutti“.
Un calcio che Brocco frequenta ormai da decenni con incarichi dirigenziali nel Pineto e che ha visto cambiare radicalmente col passare degli anni.
“Nel passato c’era più attaccamento verso la squadra di calcio – rivela il Presidente – negli anni ’60, ’70, 80’ si viveva la settimana nella speranza che arrivasse presto la domenica per vedere la nostra squadra competere e, perché no, vincere. Io sono cresciuto con questo modus vivendi nel calcio e per questo mi sento di dire che portiamo avanti la continuità dei presidenti storici, che anche se non ci sono più io li sento sempre vicini a me“.
Un bagaglio che porta sempre con sè e che cerca di tramandare a chi lo affianca anche in questa avventura nel mondo del professionismo, che domenica vedrà i biancazzurri vivere questa esperienza inedita dei play-off davanti al proprio pubblico: un elemento da poter sfruttare a proprio favore.
“Sicuramente avremo una piccola possibilità in più di vantaggio – conferma Brocco – è chiaro che avremo di fronte un avversario che avrà le nostre stesse motivazioni, che cercherà di abbattere il fattore campo: dovremo essere concentrati più di loro, fare affidamento sul nostro pubblico, davanti al quale abbiamo già fatto dei gran bei risultati“.
Un bilancio che ad ogni modo non potrà che essere ugualmente positivo per il Pineto, soprattutto ricordando le difficoltà incontrate ad inizio stagione, seguite poi da una svolta repentina coincisa con l’avvicendamento in panchina e alla conseguente risalita in classifica.
“Io come presidente c’ho sempre creduto, ma anche lo staff e soprattutto c’hanno creduto i ragazzi – evidenza il presidente del sodalizio pinetese – Non dimentichiamo che noi, a volte con otto, altre con nove se non con dieci, abbiamo giocato con elementi che erano con noi già dallo scorso campionato; quindi hanno acquisito più esperienza, hanno dato il meglio di loro stessi e siamo contenti della loro crescita“.
Play-off sfiorati al debutto e raggiunti al secondo anno nel calcio professionistico: passi da gigante compiuti in un tempo ristretto, ma il presidente ha ben in mente l’unico grande obiettivo da perseguire, indipendentemente dai risultati ottenuti sul campo.
“Il nostro obiettivo è quello della valorizzazione dei ragazzi, abbiamo questa priorità – conferma Brocco – non ci poniamo altri obiettivi al momento perché pensare troppo in grande sarebbe un po’ fuori dalla portata non soltanto del Pineto Calcio ma del territorio stesso e quindi il nostro obiettivo è quello di fare campionati di questo livello e lanciare sempre di più ragazzi di prospettiva in categorie superiori“.
Valorizzazione dei giovani ed amore per lo sport: due elementi che rappresentano dei capisaldi per il presente e il futuro della nostra società secondo il dottor Silvio Brocco.
“Nel mondo odierno mi auguro ci siano sempre più ragazzi portati a fare sport – conclude il Presidente – che oltre agli impegni scolastici o alla famiglia possano frequentare ambienti sportivi, qualsiasi tipo di sport in cui il ragazzo sia impegnato in un’attività fisica e mentale, quindi psicofisica: questo li ha aiuta a crescere e ad essere validi sotto ogni punto di vista“.
