Elio Di Toro, direttore sportivo dell’Audace Cerignola, si è soffermato ai nostri microfoni per raccontare le sue impressioni dopo il passaggio del turno di ieri nei playoff contro l’Atalanta U23. Il club pugliese ha così centrato il suo risultato sportivo storicamente più alto di sempre, e troverà il Pescara in semifinale playoff per sperare in una clamorosa promozione in Serie B.
Sulla gara di ieri contro i giovani bergamaschi, Di Toro ha spiegato: “C’è sicuramente soddisfazione, abbiamo passato il turno contro una squadra forte e che gioca bene: farà parlare di sé, soprattutto per alcuni elementi. Siamo stati bravi a credere in questo passaggio del turno, nel doppio incontro ci sono state tante emozioni altalenanti… alcune belle, a volte c’è stata paura per delle situazioni di gara… i ragazzi però sono andati oltre ed hanno spinto. Questo risultato regala prestigio ad un’annata già importantissima“.
Il risultato è, come detto, storico per l’Audace Cerignola. Di Toro ha commentato così la semifinale playoff raggiunta, gettando anche uno sguardo a quello che potrà essere il futuro del club: “Bisogna guardare avanti cercando di migliorare sempre. La società ha dimostrato ogni anno di voler crescere, ora stiamo vivendo il presente ed abbiamo una serie di legami contrattuali con tanti giocatori: il futuro non è stato ancora affrontato ma abbiamo già instaurato legami lunghi con la maggior parte dei giocatori e dello staff. Per gli obiettivi prossimi, aspetteremo lo sviluppo dei playoff e poi con il presidente si capirà il discorso relativo allo sviluppo ed alla politica aziendale da intraprendere”.
Sul Pescara, prossimo avversario in semifinale playoff che Di Toro (abruzzese di nascita, peraltro) conosce in quanto giocatore proprio del club negli esordi della sua carriera: “Il Pescara ha fatto una prima parte di stagione straordinaria, ha avuto qualche momento di calo che ha compromesso la vetta ma ha una compagine di giocatori bravi ed interessanti. Ora ha fatto bene, la piazza è vicina… l’ho vissuta, penso ci possa essere un supporto che in questi casi è importante. Mi aspetto un doppio incontro in cui sarà dura, quando si arriva a questi livelli contano tanti fattori e quindi bisogna capire quale di questi potranno aiutarci”.
Altro ex, stavolta in campo, sarà Luigi Cuppone, indimenticato attaccante biancazzurro passato proprio in estate al Cerignola dal Pescara: “Luigi voleva far bene. Ha avuto un gravissimo infortunio, è stato sei mesi fuori dai campi ed è rientrato a pieno regime da un paio di mesi… di fatto ha saltato gran parte della stagione. Non ha potuto dare il suo apporto, ora il destino gli ha regalato questo “scherzo” e penso che ci terrà… L’avevamo paventata come idea, quella di incontrare il Pescara nei playoff, ma per scaramanzia non abbiamo parlato molto di queste cose… E’ sicuramente una squadra verso la quale prova una grande affezione, terrà a fare bene”.
Sulla ricetta vincente per un Cerignola che è riuscito, a sorpresa, a tenere aperto il Girone C di Serie C per molto tempo, fino alla vittoria dell’Avellino, Di Toro ha spiegato che la chiave è nel gruppo più che nei singoli: “Il gruppo ha trascinato questo Cerignola ai successi. E’ un gruppo straordinario, è l’aspetto predominante. Penso che anche mister Giuseppe Raffaele abbia fatto veramente tanto: ha creato un modo di stare in campo, un gruppo… ha fatto un lavoro di alto livello. Gran parte del merito è suo, come anche dei calciatori che hanno avuto un atteggiamento solidale l’uno con l’altro. Parlare di uno o di un altro sarebbe irriguardoso, ma penso che la combo perfetta tra staff tecnico e calciatori ha fatto la differenza, anche grazie alla società… che non ha fatto mancare nulla a nessuno”.
La crescita sportiva ha portato anche ad una crescita cittadina: “L’ambiente si è ritrovato a crescere in maniera esponenziale, questo lato positivo della città va sottolineato… ora la città si rispecchia nel lato sportivo, e ciò si esprime sia dal punto di vista economico (il presidente, ma anche i sostenitori e gli sponsor) che dal punto di vista del tifo, che è cresciuto veramente tanto. Quando ti avvicini a questi livelli cambiano le dinamiche. C’è entusiasmo ed è ovvio che, storicamente, aver ottenuto questo risultato straordinario riempie di orgoglio. Ecco, quello che si respira in città, a mio avviso, è un grande orgoglio per questo momento”.
Addirittura, verrebbe da aggiungere, vista la situazione non idilliaca del Foggia, il Cerignola è oggi la squadra capofila della zona. Di Toro ha però guardato solo in casa propria: “Oggi Cerignola sta facendo bene, ma non è giusto fare comparazioni: il Foggia ha avuto qualche difficoltà, si è salvato ed essendo una piazza storica potrà lavorare per il proprio futuro. Noi guardiamo a noi stessi”.
Sul proprio futuro, il direttore sportivo ha spiegato: “Mi sono posto come obiettivo di finire la stagione. Ho un rapporto pulito e chiaro con il presidente, parlerò poi con lui a fine stagione per capire ed eventualmente rinnovare i discorsi anche in virtù di quelle che saranno le prospettive”.