Per L’Aquila inizia un nuovo capitolo: c’è stata infatti oggi la presentazione della Baiocco Holding che ha rilevato il 49% del club rossoblù. Il presidente in carica sarà Stefano Baiocco, con i due vicepresidenti Andrea Selvaggio e Gadaf Haliti.
Di seguito le parole dell’amministratore Goffredo Juchich: “Mi corre l’obbligo di ringraziare il sindaco che oggi non è potuto venire. Oggi per noi inizia il settimo anno di gestione di questa società ed è un risultato importante e credo sia il gruppo che ha avuto la storia più lunga della storia dell’Aquila. Devo ricordare che questa società fino al 29 dicembre 2024 era gestita interamente dai tifosi. Abbiamo costruito un progetto che ha visto attrarre centinaia di sponsor, abbiamo attirato gente allo stadio. Purtroppo quest’anno c’è stato meno pubblico. Siamo tornati però a far innamorare questa città, vogliamo e dobbiamo alzare l’asticella. Per tornare nei professionisti abbiamo dovuto trovare un gruppo che ci sostenesse anche a livello economico e per questo sono arrivati Stefano, Andrea e Gadaf. Per un imprenditore così importante mettersi in silenzio per 6 mesi non è una cosa banale, perché lui e il suo gruppo hanno lavorato già da dietro le quinte. Il gruppo forte che ci affianca c’è, la passione anche, poi ovviamente ci sono le scelte tecniche di campo che saranno importanti per vincere i campionati. Noi avevamo bisogno di alzare l’asticella, poi loro come gruppo hanno delle procedure e noi delle altre. Stiamo quindi cercando di andare in unica direzione e penso si possa fare perché ci sono persone capaci da ambo le parti. Stiamo costruendo i presupposti per costruire una società professionistica perché lì vogliamo andare. Come ripeto noi avevamo la necessità di un imprenditore che potesse stare con noi. Non tutti possono perché qui è un progetto collettivo: questa è un espressione della città. Un imprenditore di questa caratura deve accettarlo e Stefano lo ha fatto dal primo minuto. Lui quando è arrivato ci ha detto “dove è la fregatura?” Questo perché lui ha deciso di tornare nel suo territorio che gli appartiene. Qui ci sono tante figure che sono qui gratuitamente, tutti noi ne dobbiamo far parte e essere coesi”.
Di seguito le parole di Stefano Baiocco: “Goffredo ha già toccato dei temi che per me sono fondamentali: la territorialità, la vicinanza e la comunità. Questo gioco è un gioco di aggregazione, di unione e di prospettiva. Dobbiamo aumentare la nostra socialità e dobbiamo toccare tanti punti che servono alle comunità. Quando mi è arrivata questa opportunità mi ha vibrato il cuore perché ha risvegliato quell’orso aquilano che dormiva dentro di me. Il video del progetto dello stadio è stato un emozione. Qui ho trovato una comunità, con tante persone che si adoperano per questo progetto. Questo è stato lo spunto, che è la parte più difficile in un’impresa. Io oggi non voglio fare le solite promesse che si fanno. Di certo è che voglio raccontarvi quello che abbiamo saputo fare. Abbiamo creato un collegio in cui si raggiunge la maggioranza della decisione: anche chi non è d’accordo deve aderire a quella decisione perché è un unione di una maggioranza. Io nei miei discorsi vado anche molto a braccio, ma quello che posso promettere a questa città è che non è possibile che sia ancora nei dilettanti. Noi tutti abbiamo uno scopo: come dico io l’obbligo della Federazione è avere 11 giocatori ma noi dobbiamo essere in 13 con il tifo e la comunità. Il tifo va ricollegato e le istituzioni ci devono aiutare in qualsiasi modo e in qualsiasi forma perché dobbiamo vincere. Possiamo comprare tutti i calciatori che ci pare, ma non si vince solo con i soldi. Se siamo 13 in campo, non ce n’è per nessuno. Lì possiamo vincere e fare in modo che ogni cittadino sia fiero di sbandierare la bandiera dell’Aquila Calcio. Quello che vi sto dicendo è un sentimento che ho preso dal mio cuore e cerco di farlo funzionare col cervello. Alla fine il calcio è una società, io di calcio non voglio mettere bocca. Noi dobbiamo mettere in campo una società seria e stabile. Nei professionisti poi non ci possiamo permettere errori. Dobbiamo dare un taglio societario di un certo livello. Qui ci sono persone che non hanno un doppio fine ed è fondamentale. Noi quest’anno o chissà l’anno prossimo, in D, è un allenamento per poi essere pronti per dopo. Il settore giovanile è il nostro vivaio: dobbiamo investire sui giovani. Io ho scelto questa società perché sono legato a questa città, io sono di Marruci, vicino Pizzoli. Come ho detto voglio risvegliare il mio orso abruzzese, accetterò anche gli incidenti di percorso perché ce ne saranno”.
Di seguito le parole di Andrea Selvaggio: “Voglio ringraziare la città per come ci ha accolto. In questi 6 mesi in cui abbiamo lavorato sottotraccia abbiamo provato a vedere gli accorgimenti giusti per migliorare il grande lavoro che si è fatto per questi tifosi che voglio sottolineare che lavorano volontariamente. In questi 6 mesi noi abbiamo visto la passione e il senso di rinascita che si respira in questa sede. Sicuramente allestiremo una squadra competitiva per dare a L’Aquila una spinta forte. Faremo degli investimenti mirati. Forza L’Aquila”.
Di seguito le parole di Gadaf Haliti: “Per me personalmente sono 4 o 5 anni che lavoro con L’Aquila a livello sociale. L’Aquila in primis è sempre stata inclusiva a partire dallo sponsor etico e da tutte una serie di iniziative. Anche quest’anno porteremo avanti quello che è stato fatto fino ad adesso. Cercheremo di avvicinare sempre più persone all’Aquila Calcio e alle iniziative sociali”.
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