Cosimo Forgione. O meglio, Capitan Forgione. La fascia da capitano del Chieti se l’è presa già l’anno scorso, in una stagione assai complicata per quelle che erano le ambizioni e poi per i risultati che non sono arrivati e le successive vicissitudini estive. Vittorie, esperienza e tanta voglia di incidere. Forgione in due anni è entrato nel cuore dei tifosi neroverdi non solo per le sue caratteristiche tecnico-tattiche ma soprattutto per la sua leadership silenziosa. Da buon Capitano non ha abbandonato la barca in estate, soprattutto quando regnava ancora tanta incertezza: “Qui mi sento a casa”, dice Forgione che ricorda: “Il 3 agosto facevo fatica a vedere giocatori che si proponevano o si avvicinavano al Chieti. Invece durante l’anno tutto questo c’è stato perché abbiamo fatto un lavoro importante e questa è una piazza straordinaria e che merita palcoscenici importanti”. Come non dare ragione a Forgione visto che il Chieti rispetto a molte altre squadre è partita in netto ritardo e oggi, nonostante tutto, si trova al 3°posto a quota 52 punti. Per come erano le premesse iniziali indubbiamente è stato fatto un percorso importante. “Una delle caratteristiche di questa squadra? Non molliamo mai. Purtroppo partiamo sempre con l’handicap quest’anno ma abbiamo sempre la forza di restare sempre in partita”, spiega il capitano dei teatini.
Forgione significa anche gol pesanti. L’ultimo proprio quello contro l’Atletico Ascoli di domenica scorsa, quello del 2 a 2 e che ha permesso ai neroverdi di ottenere un pareggio in rimonta: “Fare gol di questo tipo è sempre stata una mia caratteristica”, dice Forgione che aggiunge: “Peccato non essere riusciti a portare a casa la partita perché nel secondo tempo, secondo me, meritavamo di fare risultato pieno. Però nel complesso il risultato è giusto, perché nel primo tempo i marchigiani sono stati più in palla ma noi siamo stati bravi a reagire e a fare un’ottima ripresa. Al di là del gol pesante sono contento che sia servito alla squadra”. In questa stagione Forgione ha tolto le castagne dal fuoco anche in altre circostanze, viene in mente la sfida dell’Angelini dello scorso 23 febbraio contro la Fermana quando in pieno recupero ha regalato 3 punti pesanti alla sua squadra.
Rispetto allo scorso campionato Forgione è stato messo molto spesso nel mirino della critica. E’ pur vero che in due stagioni con la maglia neroverde addosso il classe ‘92 ha cambiato ben 5 allenatori. Soprattutto con Ignoffo prima e Amaolo dopo l’impressione è che sia stato impiegato e indottrinato in maniera diversa rispetto ai precedenti allenatori. Oggi di Forgione probabilmente si conteranno meno inserimenti senza palla in area di rigore ma macina chilometri e fa il cosiddetto “lavoro sporco”. “Sì, quest’anno rispetto agli altri anni ho avuto qualche critica per non essere stato molto incisivo sotto porta”, ammette Forgione che aggiunge: “Spesso arrivo poco lucido perché quest’anno cerco di essere più una diga in mezzo al campo e quindi faccio molto lavoro sporco. Alla fine i gol sono arrivati, quindi sono contento lo stesso. Però c’è sempre da migliorare, a qualsiasi età”. E i numeri gli danno ragione visto che nella sua prima annata chiuse a 6 reti e attualmente è a -1 dal suo record in neroverde a quattro giornate dalla fine più i play-off.
A Chieti ha ritrovato Daniele Amaolo. I due – insieme a Mercorelli, Di Filippo e Della Quercia su tutti – hanno fatto le fortune del Pineto in quella storica promozione dalla Serie D alla C. La media punti sorride al tecnico marchigiano (1.81) e negli ultimi 3 anni nessun allenatore del Chieti aveva ottenuto uno score così alto. Forgione conferma l’importanza di Amaolo: “Il mister comunque ha dimostrato di essere un vincente ed è una garanzia, come media punti è sempre uno dei migliori del girone F”.
Domenica all’Angelini arriva la Recanatese. Il Chieti non può perdere altro terreno se vuole ancora ambire al secondo posto ora distante sette lunghezze. Una sfida che non sarà facile come ammette lo stesso Forgione: “Domenica arriva una squadra tosta perché cerca punti salvezza. D’altronde come è successo in queste ultime partite, è stato tutto molto difficile e quindi domenica mi aspetto altrettanto. Parliamo comunque di una squadra che ha nomi importanti ed era partita con un obiettivo diverso”. Poi precisa: ”A volte si critica il Chieti perché non è riuscito a vincere il campionato. Però, bisogna analizzare anche tutte le altre squadre. Tutte hanno comunque nomi importanti, hanno speso tanti soldi e adesso stanno facendo fatica. Non è mai facile nel calcio. Io dico sempre che bisogna prima gettare le basi, credere in un gruppo e cercare di fare il massimo possibile”.
Forgione ha un contratto con il Chieti che scade a giugno: “Io penso sempre al presente. So che il mio contratto scade il 30 giugno ma un giocatore deve pensare solamente al campo. Io ho sposato la causa ad agosto, quando non c’era niente. Per me è sempre stato un onore indossare questa maglia. Finché mi daranno la possibilità lo farò e sono contento, in questa città mi sono sempre trovato bene e ho l’amore dei tifosi che non mi hanno fatto mai mancare il loro affetto”.
Foto: Chieti F.C. 1922