Un Silvio Baldini inedito e furente nel post di Pescara-Spal. Il pari per 1-1 contro il club di Ferrara è stato seguito da numerosi fischi allo stadio “Adriatico” e, dopo la consueta intervista in zona mista, il tecnico ha raggiunto la sala stampa per la conferenza.
Al suo ingresso, Baldini si è riferito con toni molto seccati ad una intervista conclusa poco prima in zona mista. Subito dopo, ha affermato: “Ma ci vogliamo render conto di chi siamo? Sì o no? Ma di che partita volete parlare? Ma quanti tiri in porta abbiamo fatto?“. E poi: “Siamo una squadra che ha fatto una buona prestazione ma siccome abbiamo un qualcosa che ogni volta ci porta ad avere dei problemi, soprattutto in casa, noi dobbiamo cercare di migliorare quei problemi. Spero che quando ci saremo tutti avremo la possibilità di farlo. Ma se poi mettiamo il calcio sulle stupidaggini… io il gossip non lo faccio. Ho nove partite e i playoff, poi me ne vado a casa. Non ho da dare noia ad una città che mi ha accolto e mi ha aperto le braccia”.
Qui, la prima considerazione sulla squadra: “I giocatori sono questi, l’espressione è questa, gli allenamenti li venite a vedere, sono questi. Si cresce con l’applicazione. Baldini può anche sbagliare la partita ma parliamo dei contenuti e non delle stupidità”.
Sulla prestazione di Pellacani, schierato ancora una volta come terzino destro al posto di Pierozzi, Baldini è stato molto netto. Parole implicitamente dure nei confronti dell’ex-Cesena: “A me (Pellacani, ndr) ha soddisfatto perché non ho un terzino bravo a darmi un equilibrio difensivo. Siccome mi sono rotto di vedere gli errori di chi gioca in quel ruolo, di regalare le partite, preferisco pareggiare che perdere“. Su Alberti: “Non puoi pensare che arriva e ti fa vincere tutte le partite dopo un anno che non gioca“.
Parole inedite, poi, da Baldini nei confronti di due mostri sacri della panchina a Pescara, Zeman e Galeone. Ecco cosa ha affermato il tecnico: “Sapete quanto bene voglio a Zeman che è malato, gli abbiamo fatto anche gli auguri, glieli facciamo, ed a Galeone che ha vinto. Proviamo a prendere i tre attaccanti di Zeman e Galeone… eh no, fermo! Sennò mi devo rompere! Non sono mica un mago: io porto la magia per la passione, loro sono più bravi di me come allenatori, ma sul fatto come ho già detto l’altra volta, della mia voglia di trasformare un qualcosa che non c’è in verità, non ce l’hanno!”. Ancora: “Io devo fare una missione, poi finisce quando non vado in B. Io voglio solamente che la gente che vuole bene al Pescara abbia la capacità di soffrire come soffro io, cercando di accettare quelli che siamo. Perché sennò mettiamo Pagano, Berlinghieri, Insigne, Immobile, Sansovini…perché oggi le palle per far gol ci son state! Non è che non l’abbiamo avute!”.
Poco dopo, Baldini ha completato il suo discorso sui giocatori a disposizione di Zeman e Galeone rispetto ai suoi: “Zeman e Galeone sono dei maestri, e come mai sono retrocessi anche loro con il Pescara? Perché il calcio è fatto di contenuti. Io ho preso un gruppo di ragazzi a cui nessuno credeva, e ho cercato di infondere in loro tutta la mia passione, sapendo che Pescara è una piazza che trascina. Io devo difendere non me stesso. Vado nei ristoranti e nei bar, la gente mi vuole bene. Noi dobbiamo soffrire, quest’anno è nato per soffrire, e siamo felici di essere quarti: se avessimo iniziato come siamo andati in difficoltà da dicembre a gennaio, non so se ora saremmo a 51 punti. Saremmo stati a 32,33. Allora dico: siccome la vita è breve, mi dispiace solo se non dovessi vincere… anche se a Pescara verrò sempre perché ho trovato persone belle e continuerò a venire a vivere ogni anno dei periodi della mia vita qui. Ma io devo cercare di andare in Serie B”.
In chiusura: “L’allenatore è un uomo solo. Con la valigia in mano? Sì, ma non è il caso mio, per fortuna”.