Silvio Baldini ha chiarito in conferenza stampa le sue parole di sabato sera, dopo il pari in casa contro la Spal, relative alle differenze tra la sua rosa e quelle a disposizione di Zeman e Galeone, con le citazioni espresse di Insigne, Immobile e Pagano, tra gli altri: “Magari psicologicamente erano più forti e c’è voluto meno tempo a tirare fuori il talento. Magari ad altre persone serve più tempo. Quello che dico a loro, lo dico a voi. Io non cambierei nessuno, non avrei cambiato nemmeno Vergani. Quando uno mi da tutto sé stesso, io non pretendo di più: so che quando uno da il cuore si possono fare i miracoli”. Ancora: “Qui ci sono 5 o 6 giocatori che possono arrivare in Serie A. Per arrivarci, però, serve che si velocizzi il loro percorso di apprendimento. Magari per chi arrivava dalla strada il tutto era più veloce”.
Baldini ha poi voluto far luce su quanto accaduto con il collega Enrico Giancarli di Rete8 dopo l’intervista di sabato sera: “E’ normale che il presidente, quando parliamo dopo quella partita lì, che mi dica? Non mi può dire che siamo bravi. Quando mi fai quella domanda, sai già la risposta e allora io faccio quella risposta lì. Dove sbaglio? Quando vado in sala stampa e continuo a parlare di lui, che non è presente. Domenica sono andato per la prima volta all’Eremo di San Gabriele e, quando sono uscito, ho sentito per la prima volta il bisogno di chiamarlo“. Baldini, signorilmente, è tornato sulle scuse: “Come gli ho detto scusa, glielo ridico un’altra volta”.
