Angizia Luco, mister Ronci: “Scontri diretti? Quando non li puoi vincere, non li devi perdere…”

L’Angizia Luco esce dal “Comunale” di Sant’Egidio alla Vibrata con un punto, frutto dell’1 a 1 firmato Luques per la dea e Dal Cason per la Sant.

I marsicani conquistano il settimo risultato utile consecutivo e toccano quota 35 in classifica, venendo però raggiunti al terzo posto dal New Club Villa Mattoni, tra l’altro avversario nel prossimo turno. La Santegidiese invece dista sempre 1 punto, mentre la Fucense Trasacco allunga a +6.

Dopo il collega Cerasi, abbiamo ascoltato ai nostri microfoni anche il trainer dell’Angizia Luco, Donato Ronci, che si è espresso in modo completo sul il match andato in scena domenica. Ecco le sue parole.

È stata una partita molto equilibrata tra due squadre che non volevano perdere assolutamente l’una contro l’altra. La posta in palio era veramente alta. È che il campo non ha aiutato noi allenatori e i ragazzi nel fare una partita con uno spettacolo diverso: penso che abbia penalizzato abbondantemente tutte e due le squadre perché provare a giocare era quasi impossibile. Si rischiava veramente di sbagliare. Io sono certo che se avessimo giocato su un campo asciutto o su un sintetico sarebbe venuta fuori una partita completamente diversa. Penso che poi tutte e due abbiamo pensato a fare una partita di sostanza, a fare una partita giusta dal punto di vista tattico, e poi è arrivato l’episodio. Noi avevamo trovato un gran bel gol su calcio d’angolo, purtroppo ci siamo addormentati su un fallo laterale, perché sapevamo che sarebbe stato battuto in quel modo, e venivano tutti sulla seconda palla. Dovevamo essere più attenti, però sostanzialmente credo che il pareggio sia il risultato giusto. Non abbiamo rubato nulla, la partita è stata corretta fino alla fine, la posta in palio era altissima e io ho preferito più gente muscolare che tecnica; si poteva risolvere con un guizzo di un singolo o un episodio”.

Il tecnico biancazzurro si sofferma poi sui singoli, in particolare su Mercogliano e il nuovo arrivato Esposito: “L’esclusione di Mercogliano? Come già ho detto, ad un certo punto ho preferito gente fisica che tecnica. Purtroppo poi eravamo condizionati anche dalla situazione under, dato che avevamo Scolari squalificato quindi è chiaro che abbiamo dovuto mettere l’under davanti. Ho fatto giocare Marianella visto che non avevo il sostituto di Scolari e di conseguenza abbiamo preferito mettere un over dietro. Per quanto riguarda Esposito, l’ho tenuto dentro fino alla fine, perché è quel giocatore che poteva rompere l’equilibrio. Forse potevo fare il cambio dieci minuti prima, però lo conosco e so che gli basta poco per accendere la partita. In generale comunque è arrivato allenato, sta bene. È chiaro che nella prima partita ha fatto la differenza, in questa chiaramente ha patito il campo, la partita, anche perché si è giocato poco palla a terra. Posso dire che comunque ho grande stima e fiducia in tutti i ragazzi della rosa: so che abbiamo 20 giocatori titolari. Dobbiamo pensare al “noi” e non all'”io”: se vogliamo fare un campionato di vertice dobbiamo essere in 20 tutti sullo stesso livello”.

Un occhio poi anche sull‘andamento del campionato e sul girone di ritorno appena iniziato: “È un trittico di partite tosto; la partita di Sant’Egidio era una partita importante che non potevamo perdere. Gli scontri diretti, quando non li puoi vincere, non li devi perdere. Sappiamo che dobbiamo recuperare dei punti però c’è tutto il girone di ritorno da giocare. Credo comunque che in primavera si andrà a delineare la classifica, visto che è corta tra playoff e playout”.

Ronci chiude poi parlando poi dei sostenitori luchesi, accorsi numerosi in trasferta a sostegno dell’Angizia: “Sono il nostro dodicesimo uomo in campo, in casa e fuori ci seguono sempre. Ripeto, non riprovavo delle sensazioni così dentro di me dai tempi di Chieti e Giulianova, perché hanno una passione incredibile nei nostri confronti, ci hanno sempre sostenuto, si è creato un bel feeling tra loro e i giocatori. Dobbiamo spingere tutti forte per arrivare all’obbiettivo, staff, società, giocatori e tifosi: siamo tutti sulla stessa barca”.

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