Silvio Baldini ha presentato oggi, in conferenza stampa, la gara tra il Pescara ed il Gubbio. Una trasferta ovviamente insidiosa per i suoi ragazzi, che dovranno confrontarsi co un avversario tosto e “C’è l’amarezza, i ragazzi sono stati bravi a metabolizzarla ed hanno fatto del lavoro una filosofia di vita. Sono dediti in tutto e per tutto in quello che fanno, anche se l’altra sera non è andata bene ma dal punto di vista delle prestazioni non gli si può dire nulla. Anche la loro vita fuori dal calcio è organizzata per essere dei professionisti migliori, non amano stare in giro di notte o fare i viveur… tutto sé stessi lo dedicano al lavoro”.
Baldini, al solito, ha rassegnato la formazione precisando che non ci sarà Dagasso per un indurimento muscolare: “Stamattina ho messo la squadra in campo, Pierozzi, Mulè, Pellacani, Crialese, Squizzato, Valzania… avevo messo Dagasso che però nel calciare ha avuto un indurimento all’adduttore e quindi gioca Tunjov al posto suo, con Tonin, Ferraris e Merola al suo fianco. Dagasso viene, ha solo un indurimento, oggi farà tutto quello che c’è da fare, si è subito fermato… forse l’umidità, non so, quando si fa questo lavoro son cose che ci stanno”. In porta, come noto, ci sarà Saio piuttosto che Plizzari, squalificato come Brosco.
Baldini ha parlato della questione relativa ad una presunta assenza di un attaccante “di categoria” nel Pescara: “Nella vita devi fare con quello che hai ed aiuterai gli altri… non con quello che non hai o peggiorerai tutti gli altri, facendo capire che non sono utili. Se si sintetizza questa risposta si capisce quello che voglio dire. Spero che faremo sempre come il Milan, andando a concretizzare le occasioni che ci capitano. Col Pineto abbiamo sbagliato troppo e l’abbiamo pagato caro ma questa è la vita”.
Baldini si è poi aperto in una serie di considerazioni importanti anche sul senso della vita, pensando alla recente scomparsa del tifoso Marco Di Marco e di un incontro con una donna malata, anche lei tifosa del Pescara: “Io non chiedo né la squadra più forte né quella più debole: chiedo quella che trovo. Poi, le soddisfazioni sono che Marco se ne va e il suo desiderio è quello di incontrarmi. Con Mucciante, quando l’ho visto, ho detto uscendo: “Non so quanto ancora…”. O questa signora, incontrata ieri sera, la cosa bellissima è che le ho dato un bacio e le ho detto: “Non approfittare, te lo do sulla guancia e non sulla bocca”. Ho cercato di farle vivere il momento per quello che valeva, non da Baldini ma dall’amore che lei ha per il Pescara. Per il resto, tutti possono fare quello che vogliono: tanto è un mondo di lestofanti. A me interessa vivervi, tutti. Io sono al vostro livello, sono come un vostro amico che non vi nasconde nulla e non vi chiede nulla. Questa deve essere la vita: mercoledì Marco c’era, giovedì non c’era più”.
Baldini è tornato poi sulla città di Pescara: “Penso che il destino mi abbia fatto un regalo: esser capitato in un posto magnifico, una città bellissima, dove siete delle persone… veramente…. non solo voi, anche i tifosi. Quando li incontro per strada ed ho magari una piccola discussione sul presidente, dico: “Per me è un grande dirigente”. Quando vedi che ascoltano e ti rispettano… ognuno continua ad avere la propria idea ma c’è rispetto dell’altrui espressione. Questo, per me, è fondamentale perché so che ho a che fare con delle persone che hanno il senso civico della comunità“.
Fonte foto: Pescara Calcio. Credits: Massimo Mucciante.