I tifosi del Chieti da anni sperano nella riapertura dei Distinti per consentire una maggiore affluenza allo stadio. L’Angelini attualmente è omologato per 3999 posti e la nuova società in queste settimane si è mossa per aumentare la capienza cercando appunto di sfruttare – con i dovuti lavori – il settore Distinti. Non arrivano, però, buone notizie. Lo fa sapere il club neroverde con una nota ufficiale:
“STADIO: Problemi Strutturali nei Distinti.
Il Calcestruzzo Non È Idoneo, Interventi Non Realizzabili. È Tempo di Agire
Il FC Chieti 1922, a tutela della sicurezza dei propri tifosi e in piena trasparenza, ha avviato una serie di verifiche tecniche sullo stadio, inclusi i carotaggi e le analisi approfondite delle strutture. L’obiettivo era quello di avere un quadro chiaro dello stato attuale dell’impianto e di garantire che la struttura rispettasse i requisiti dichiarati nel collaudo come richiesto dalla normativa vigente.
I primi risultati delle analisi di laboratorio rivelano un dato preoccupante e non negoziabile, la resistenza del calcestruzzo nella tribuna Distinti è risultata inferiore ai valori dichiarati nel collaudo.
Il problema tecnico e le implicazioni:
La qualità del calcestruzzo è un fattore critico per qualsiasi struttura portante. Una resistenza insufficiente compromette l’intero comportamento strutturale, potrebbe rendere la tribuna Distinti non solo inadeguata a sostenere i carichi previsti, ma anche particolarmente vulnerabile a eventi straordinari, come fenomeni sismici o sovraccarichi eccezionali.
Ulteriori indagini e approfondimenti strutturali saranno necessari per chiarire il comportamento strutturale della tribuna Distinti prendendo in considerazione gli ultimi risultati di resistenza del calcestruzzo che potrebbero portare alla demolizione e successiva ricostruzione della struttura. Interventi di questo tipo potrebbero risultare economicamente e tecnicamente insostenibili.
La necessità di un nuovo stadio
Alla luce di queste evidenze tecniche, il nuovo stadio non è più una questione strategica o di sviluppo sportivo, ma un’urgenza di sicurezza e un obbligo morale verso la comunità di Chieti. Continuare a investire su una struttura inadeguata non è solo improduttivo, ma espone la città al rischio di chiusure forzate e di conseguenze irreparabili.
Un nuovo stadio, progettato con criteri moderni, consentirebbe di superare definitivamente questi problemi e di dotare Chieti di un impianto capace di rispondere alle esigenze sportive e sociali del territorio, garantendo allo stesso tempo sicurezza e funzionalità per i prossimi decenni“.