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Lecco, è Serie B! Ufficialità dal Consiglio di Stato: ecco la spiegazione della sentenza

Prima, importantissima novità da parte del Consiglio di Stato, riunitosi ieri per giudicare sui ricorsi delle sentenze del TAR ed in vista del prossimo campionato di Serie B (e, a cascata, per la Serie C e la Serie D).

Il Lecco, questa la prima ufficialità, sarà in Serie B: è dunque rigettato il ricorso del Perugia, che si troverà a disputare la Serie C nel Girone B. Il club umbro ha visto il Consiglio di Stato affidarsi al principio di ragionevolezza per quanto concerne la tardiva risoluzione della questione-stadio del Lecco, vincitore dei playoff di Serie C e soltanto successivamente (si apprende, tra il 21 ed il 23 giugno, rispetto ad un termine previsto per il 15 giugno preliminarmente e poi al 20 giugno per integrazioni) autore di una scelta dello stadio idoneo per la Serie B: l’Euganeo di Padova. Inizialmente la Commissione Criteri Infrastrutturali FIGC aveva escluso il Lecco dalla Serie B: i termini previsti erano appunto spirati al 15 giugno, stante l’impossibilità per lo stadio di casa dei lombardi di disputare la cadetteria; successivamente, la FIGC aveva però ammesso lo stesso Lecco alla Serie B, quindi il ricorso del Perugia al Collegio di Garanzia del CONI aveva portato ad una nuova esclusione. Si era giunti all’ennesimo ricorso, stavolta del Lecco al TAR del Lazio, che aveva integrato l’accoglimento del club lombardo in Serie B; in ultimo, il Perugia aveva impugnato tale sentenza al Consiglio di Stato, ottenendo però l’odierno rigetto del ricorso.

La sentenza del Consiglio di Stato, senza scendere in tecnicismi giuridici, si affida sostanzialmente al principio di ragionevolezza. A ben dire, dal Lecco non si sarebbe potuto esigere di rispettare dei termini, quelli del 15 giugno e del 20 giugno, individuati dal Manuale delle Licenze, visto lo slittamento della finale playoff di Serie C al 18 giugno (invece che all’11 giugno, come da previsione). Il termine perentorio del 15 giugno, rammenta la sentenza, “non è un termine inderogabile in senso assoluto, essendo ammessa la remissione in termini e/o la proroga del termine che dir si voglia, a fronte di situazioni eccezionali che rendono oggettivamente impossibile l’osservanza del termine“. Tale principio generale statale, si legge nel dispositivo, permea anche l’ordinamento sportivo. Ed a ben dire, all’aggiornamento delle gare di playoff (spostate, come detto, dall’11 giugno al 18 giugno per il ritorno della finale) non aveva fatto seguito la modifica delle date entro le quali presentare il proprio stadio per la Serie B, ferme al 15 ed al 20 giugno. Il Lecco ha invece rispettato i termini temporali relativi ai giorni: ha depositato la propria indicazione dello stadio al 20 giugno (con la finale disputata il 18), e l’ha integrata al 23 giugno: ha dunque tenuto anche ben conto dei 5 giorni per l’integrazione che, originariamente, erano previsti da il 15 ed il 20 giugno.

Ed avere già la documentazione relativa allo stadio pronta… durante i playoff? Il Consiglio di Stato è stato chiarissimo: non sarebbe stato un comportamento “economicamente razionale” e “ragionevolmente esigibile“.

Questo il “fuoco” di quanto dispiegato dal Consiglio di Stato, con la logica conseguenza di un Lecco in Serie B e di un Perugia che, ora ufficialmente, disputerà un campionato di Serie C nel Girone B.

N.B.: A questo punto, non dovrebbero esserci più chances nemmeno per il Foggia: la società pugliese, sconfitta nei playoff di Serie C dal Lecco, non avrebbe titolo alcuno (almeno secondo la previsione della nostra redazione) nel chiedere un ripescaggio in Serie B.

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