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Il Pescara esce indenne da Foggia, buon pari allo “Zaccheria”

Il Pescara pareggia 2-2 sul campo del Foggia nel match d’andata della semifinale play-off. Match dall’andamento altalenante, con fasi di dominio dell’una alle quali poco dopo se ne contrapponevano altre di chiara supremazia degli avversari. Padroni di casa che hanno colpito due pali nella prima frazione e che hanno chiuso il match all’attacco.

Secondo round in programma giovedì sera all'”Adriatico-Cornacchia”.

Stadio Pino Zaccheria stracolmo (almeno 12mila spettatori), nonostante l’assenza forzata dei tifosi biancazzurri. Zeman preferisce Cuppone al centro dell’attacco al posto di Lescano. Gozzi titolare a sinistra.

Pronti-via e i Satanelli passano in vantaggio dopo 70″ con l’ottavo gol stagionale di Petermann, che sfrutta il servizio di Schenetti e con un sinistro dal limite trafigge Plizzari.

Foggia ad un passo dal raddoppio con una girata di Ogunseye che finisce sul palo, quando riceve un cross dalla sinistra di Peralta ed anticipa Boben sul primo palo colpendo appunto il legno.

Due minuti va annoverata la prima occasione per il Pescara. Al termine di un’azione insistita e non sfruttata al meglio dai biancazzurri (oggi in maglia rossa), sinistro di Gozzi dalla distanza e Dalmasso mette in angolo.

Si tratta di un fuoco di paglia perchè il Foggia continua a dominare e si fa ancora pericoloso al 16 con una manovra apprezzabile e la conclusione in corsa di Garattoni con Plizzari che si salva in corner.

I padroni di casa però eccedono in sicurezza ed al 23′ la partita improvvisamente cambia volto. Il Foggia, costantemente a caccia del raddoppio, si fa infatti trovare gravemente scoperto e sulla conclusione di Delle Monache è Kontek a colpire di mano: rigore ineccepibile. Dal dischetto Rafia fa 1-1, realizzando il primo gol in maglia biancazzurra.

Si assiste ad un altro match, con l’undici di Zeman che prende in mano le redini del gioco, creando diverse palle gol.

Come al 25′, quando sulla girata di Merola Dalmasso con un ottimo intervento si distende alla sua destra salvando i padroni di casa. Foggia sotto shock dopo il pari subito.

Il Pescara va ancora in gol al 31′ con Cuppone, ma la terna arbitrale annulla per fuorigioco: il Var conferma la posizione irregolare, seppur tutt’altro che netta.

Biancazzurri padroni del campo dal gol del pari in poi. Al 40′ contropiede non sfruttato adeguatamente dal Delfino con Delle Monache che spara alle stelle e con Zeman che poco prima si era alzato per la prima volta dalla panchina, proprio per richiamare il baby talento di proprietà della Sampdoria.

Si rivede all’improvviso il Foggia, che prima chiede un rigore e poi al 44′ colpisce un altro palo: prateria sulla destra per Bjarkason che serve un perfetto cross sul secondo palo per Schenetti, la cui violenta capocciata va ad infrangersi nuovamente sul palo.

Neanche il tempo di respirare che sul capovolgimento di fronte arriva una gran botta di Rafia con la pronta risposta di Dalmasso.

La ripresa inizia con tre cambi per Zeman. D’Aniello sostituisce in porta l’infortunato Plizzari, poi due cambi in attacco: fuori Merola e Delle Monache, dentro Kolaj e Lescano.

Subito nel vivo del gioco Lescano che serve una palla a Cuppone che di testa non inquadra la porta. Un paio di minuti dopo, il bomber argentino decide di pensarci in prima persona e premia la scelta di Zeman, firmando il sorpasso con una gran girata in area di rigore, sugli sviluppi di un calcio d’angolo: sorpasso Pescara, 1-2.

Al 55′ ancora pericoloso Lescano di testa. Poco prima del quarto d’ora si intravedono segnali di risveglio del Foggia ed infatti al 60′ arriva il 2-2. Scambio fra Bjarkason e Ogunseye, triangolazione conclusa e rete dell’islandese.

Meglio l’undici di Delio Rossi da qui alla fine del match.

Zeman rileva le difficoltà dei suoi ed al 70′ getta nella mischia Mora al posto di Kraja.

Al 74′ sale in cattedra D’Aniello (sulla carta terzo portiere dei biancazzurri) con una gran parata su una gran botta dal limite di Bjarkason. Si salva il Pescara.

Le squadre appaiono visibilmente lunghe e stanche, con i padroni di casa che continuano a provare a vincere la gara ma paiono essere a corto di energie: ma il Pescara forse è messo anche peggio.

All’85’destro violento di Schenetti dal limite, si immola Mesik a deviare ed evitare guai al Delfino.

La sofferenza finale del Pescara termina dopo 3′ di recupero, con un 2-2 che certifica un buonissimo pari esterno per il Delfino, che a tratti ha dominato ma che nel finale ha rischiato di capitolare.

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